Il Pimpa in Ucraina per donare un momento di gioia ai bimbi di Kharkiv

Nel giorno del Natale ortodosso, Marco Rodari, è diretto al fronte per incontrare i bambini ucraini che convivono con il dramma della guerra

il pimpa ucraina

Portare il sorriso ai bambini che vivono il dramma della guerra e della povertà è da sempre la missione di Marco Rodari, il Claun Pimpa. Lo ha fatto da Leggiuno alla Siria, dall’Egitto all’Iran e in questi giorni anche in Ucraina. Una missione che lo ha condotto nei territori di maggior tensione del pianeta e che si accompagna ai progetti di solidarietà dell’associazione “Per far sorridere il cielo”. A questo si affianca il grande impegno per la sensibilizzazione sull’importanza della pace e della libertà, girando per le scuole italiane e raccontando, con delicatezza e gioia, la necessità di preoccuparsi di chi è meno fortunato.

Nei giorni scorsi, al suo arrivo a Leopoli, il Pimpa ha fatto visita all’ospedale pediatrico locale per poi ripartire alla volta di Kharkiv, la seconda città più popolosa dell’Ucraina dopo Kiev, dove è giunto nel giorno dell’Epifania. «Qui è la prima volta che i bambini si incontrano tutti insieme dal 24 febbraio – racconta in un post pubblicato sui social -. In altri luoghi di guerra mi è capitato di sentirmi dire: “è la prima volta che si incontrano dopo 5 anni” oppure addirittura “dopo 8 anni”! Quando vivi questi momenti di totale rinascita, nel bel mezzo delle macerie che uniche ti circondano, ti toccano sensazioni e pensieri che non possono che “contorcersi”. Il privilegio del poter con-vivere con i bambini una nuova gioia, che ci rende un pochino più orgogliosi tutti come esseri umani. Il non riuscire a capire, come noi esseri umani, siamo arrivati a negare la Gioia ai Bimbi».

Il viaggio del Pimpa continua e la foto (a destra) pubblicata oggi racconta il coraggio di quest’uomo molto più di tante parole. Sabato 7 gennaio, ricorre il Natale ortodosso che dovrebbe coincidere con una breve tregua ai combattimenti anche se le notizie che arrivano dal fronte non sono di questo tenore.

Così scrive Rodari: «Mentre siamo in partenza per il fronte penso che oggi qui è Natale! E in effetti c’è un rarissimo sole splendente, perché oggi qui è Natale! E abbiamo avuto anche la corrente elettrica tutta la notte, perché oggi qui è Natale! E c’era pure un pezzo di pandoro gelosamente conservato per l’occasione, perché oggi qui è Natale! Poi mi passano il giubbotto e mi va di pensare che servirà solo per ripararmi dal freddo, perché oggi qui è Natale».

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Gennaio 2023
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