Francesca Fogar: «Mio padre, l’eroe imperfetto che realizzava i suoi sogni»
L'incontro con la figlia del grande esploratore, autrice di "Ti aspetto in piedi", ha concluso la terza edizione di Librando
«Non credo che mio padre avesse una "molla" particolare, diversa da quelle che animano ognuno di noi. La sua diversità stava forse nell’avere, anche da adulto, i sogni di un bambino: solcare i mari, conquistare i deserti, ripercorrere le orme degli eroi che aveva conosciuto nei libri di Salgari. Sogni che sono diventati realtà».
A parlare è Francesca Fogar, la figlia di Ambrogio, chiamata con la sua testimonianza a concludere "Librando", la rassegna culturale voluata dal Comune di Samarate terminata ieri, domenica 3 giugno, con un’altra buona risposta del pubblico. Con lei, e con la conduzione di Damiano Franzetti, anche Marta Chiavari, giornalista e coautrice del volume "Ti aspetto in piedi" con il quale Francesca ha ripercorso la straordinaria esperienza insieme a un padre speciale.
Un’esperienza spezzata in due dall’incidente avvenuto nel settembre del 1992, nel deserto del Turkmenistan che mise fine alla prima vita di Fogar, fatta di esplorazioni e imprese e diede il via a una seconda parte, durata tredici lunghi anni, che lo vide costretto a letto a causa della paralisi dal collo in giù.
Francesca Fogar ha parlato di un "eroe imperfetto", uno che «non sempre ha portato a termine le proprie imprese ma che ha sempre affrontato con onestà e in modo genuino le sconfitte e i tentativi di screditarlo, anche meschini».
Francesca e Marta hanno poi ripercorso alcuni momenti della vita di Ambrogio, da quelli più delicati (il naufragio del ’78, le preoccupazioni del dopo incidente) a quelli più leggeri come gli incontri con i bambini delle scuole e il fatto che lui, in origine assicuratore, ha intrapreso una delle attività più rischiose del mondo. Le autrici di "Ti aspetto in piedi" hanno infine raccontato le problematiche e le ansie del viaggio in Cina intrapreso nella primavera del 2005 per incontrare un medico che sta sperimentando nuove tecniche di guarigione con l’utilizzo delle cellule staminali fetali. «Se avrò l’1% di possibilità di migliorare la mia condizione, verrò in Cina per farmi operare» era stato il "mandato" di Fogar.
Un’idea spezzata dalla morte dell’esploratore avvenuta nell’agosto 2005, a meno di tre mesi dalla data prevista per il volo in Oriente.
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Francesca Fogar partecipa all’edizione del 2011 de L’isola dei famosi. Per leggere altri articoli su Francesca clicca qui.
Aggiornamento del febbraio 2011
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