Bloccati nel canneto, li salva la Guardia Costiera

Fra le persone in difficoltà a bordo di una barca anche diversi bambini piccoli. L'operazione con un mezzo SAR e un'idroambulanza della Croce Rossa

Avarie

Cala il sole e sei con una barca ancora sul lago. Una manovra sbagliata e ti trovi incagliato in mezzo al canneto con bimbi piccoli, anche piccolissimi, di soli due anni di età.

È successo ieri sera verso le 23 quando una chiamata di soccorso è giuntaalla guardia costiera che sul Lago Maggiore è attiva da inizio mese con diverse unità navali di ricerca e soccorso, le SAR: motovedette ogni tempo in grado di uscire con qualunque condizione meteo.

Dalla base operativa a Solcio di Lesa, il Comando del Nucleo ha inviato sul posto la propria unità SAR, motovedetta veloce CP 603, il cui equipaggio, non appena giunto sul posto, in località Lisanza (VA) sul Lago Maggiore si è accorta di un’imbarcazione da diporto incagliata su un basso fondale nei pressi di un fitto canneto. 

Un’operazione difficile, in una zona del lago molto pericolosa per le barche. Era evidente ai soccorritori che le operazioni di soccorso dovevano essere espletate con la massima cautela. A bordo del natante vi erano, oltre a sei adulti, quattro bambini di cui tre di cinque anni ed uno di circa due anni.

In considerazione delle caratteristiche del luogo è stato richiesto l’ausilio di una idroambulanza della C.R.I. (Croce Rossa Italiana) di Arona, con a bordo due unità O.P.S.A. (Operatori Polivalenti di Salvataggio in Acqua).

L’unità di soccorso della C.R.I. ha raggiunto il luogo di operazioni e, in sinergia con il mezzo della Guardia Costiera, ha affiancato il natante in difficoltà provvedendo dapprima al trasbordo delle donne e dei bambini che venivano condotti in salvo sulla CP 603 della Guardia Costiera, subito dopo al recupero degli altri malcapitati.

Le persone soccorse, tutte in buone condizioni di salute, sono state poi sbarcate presso un approdo nei pressi di un cantiere navale della zona da cui l’unità aveva iniziato la gita e da dove potevano far ritorno alle proprie dimore.

L’attività di ieri ha evidenziato la preziosa collaborazione tra diversi organismi statali, collaborazione che dura da diversi anni e che si inserisce nell’ambito di un Protocollo di intesa nazionale stipulato tra il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e la Croce Rossa Italiana; gli OPSA della C.R.I., oltre ad intervenire con mezzi propri in ausilio alle attività di soccorso sono impiegati ad operare in supporto anche sulle unità
aeronavali della Guardia Costiera per la salvaguardia della vita umana.

Giova infine ricordare che, sul tutto il territorio nazionale, è attivo, 24 ore su 24, il numero BLU 1530 per ogni emergenza in mare e sui Laghi Maggiore e Garda.

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Pubblicato il 24 Luglio 2018
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