Gelicidio non è una parola inventata
Loading...12 Dicembre 2017
Caro direttore,
in questi giorni mi colpisce non poco il fatto che sui media e sui social si sia scoperta da poco la parola “gelicidio” e la si presenti come un termine sensazionalistico coniato nell’epoca moderna degli smartphone, della fuffa dei social natwork e dei selfie. In realtà la suddetta parola è un termine meteorologico che esiste da sempre, assolutamente corretto dal punto di vista scientifico e che in Italia non è conosciuto in quanto è un fenomeno atmosferico per fortuna non frequente. Il gelicidio (o se preferite “pioggia congelantesi” ) si verifica quando in inverno c’è uno strato abbastanza spesso di aria mite in quota e aria invece molto fredda nei bassi strati: in questo caso la neve si tramuta in pioggia in quota ma poi per sopraffusione non può più tornare neve, e siccome sotto zero l’acqua non può rimanere liquida, solidifica (appunto gela) a contatto con qualunque cosa tocchi.
Tutto questo la dice lunga sul livello di cultura presente in Italia.
Un cordiale saluto.
Daniele
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Finalmente qualcuno dotato di raziocinio…Grazie!
Gli italiani sono troppo occupati a lamentarsi sui social anziché scendere in strada e tenere puliti i pochi metri di marciapiedi di loro competenza.
Svelti con i polpastrelli ma lentissimi ad imbracciare una scopa, tirare via quella poca neve davanti alla loro casa e spargere due manciate di sale…
Troppi bla bla bla bla…
Peccato che proprio lei, in risposta all’articolo:
“Da domenica occhio alla neve e al gelicidio” del 9 dicembre commentò così:
“Abitiamo ad un passo dalle Alpi e ogni volta che si paventano 4 fiocchi sembra che stia per arrivare l’apocalisse.
Se mio nonno fosse ancora in vita non riconoscerebbe più questi “lombardi” moderni che si allarmano per un nonnulla e vanno in panico per ancora meno.
Secondo me darebbe a tutti del “barlafùsa”.
Troppi bla bla bla bla….. , appunto.
Sa quanto ci ho messo a buttare un sacco di sale e “spalare” 10 metri di marciapede? 10 minuti
Se qualcun altro avesse fatto come me nella mia via non ci sarebbe un solo metro di ghiaccio.
Confermo con quanto detto nel mio post prima….ha fatto un accenno di nevicata e assistiamo a lettere che sembrano che abbiamo a che fare con una città paralizzata. Mi domando cosa avrebbe fatto la stessa gente se fosse vissuta durante le nevicate storiche degli anni 80….probabilmente sarebbe andata su tutte le furie o sarebbe stata paralizzata sul da farsi.
Prendiamo punto dalla lettera di un lettore che invita tutti a lamentarsi di meno e prendere in mano una pala e pulirsi il proprio marciapiede.
Ricordo inoltre che solo in Italia pretendiamo di avere le strade salate come insalatiere. In molti altri paesi dove nevica molto di più le strade per ovvi motivi economici e di tempo non possono essere liberate a dovere dal ghiaccio o dalla neve. Semplicemente le persone si attrezzano in base al clima dove vivono.
Cmq la saluto….stia sereno che se dovesse nevicare sul serio avrà di che arrabbiarsi…
Per finire sig. colombo la saluto e le faccio i miei migliori auguri per il prossimo anno…vedrò di astenermi nel commentare qualsivoglia ed invito la redazione di VareseNews a censurarmi così almeno non mi leggerà più ..nel frattempo sto sorridendo di fronte a questa nevicata di prova ed ai disagi che sta provocando ai techno-dotati lombardi.
Magari ci si ritrova il prossimo anno sempre ospitati su VareseNews…buone feste e alla prossima.
Ma ci mancherebbe, Sig. Felice.
Continui pure ad esprimere le sue opinioni su tutto e tutti, vivaddio siamo ancora in un paese in cui è consentito farlo.
Io, a mia volta, continuerò a pensare che commentare a nastro su tutto e tutti, spesso con commenti sterilmente acidi e non costruttivi, sia solo un vuoto eccesso di protagonismo. Ma anche questa è soltanto la mia opinione, e vivaddio mi considero libero di esprimerla a mio piacimento.
I migliori auguri di buone feste anche a lei.
G. Colombo