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E’ la fine della democrazia?

Generico 13 Feb 2023
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15 Febbraio 2023

Buongiorno,

credo di far parte di quel 40% degli italiani che per scelta  non ha guardato quell’orrendo spettacolo definito da molti la TV spazzatura e che si chiama Festival di Sanremo. Poi però il messaggio di Zelenski domenica sera l’ho voluto ascoltare. Discorso orribile: la parola vincere e vittoria citata più di dieci volte, la parola Pace mai, e poi nessun ringraziamento alle migliaia di persone e di associazioni che in questo ultimo anno hanno accolto rifugiati che sono scappati dalle bombe di quel martoriato popolo ucraino, come ripete sempre papa Francesco.

Poi sempre sempre ieri sera sono giunte le parole “provocatorie” di Berlusconi sulla probabile fine della guerra e questa è una buona notizia: siamo forse alla vigilia della fine della guerra, ma senza illusioni. E’ una fine che potrà avvenire tra 3 mesi, 6 mesi, forse tra un anno, ma con il rischio sempre in agguato dello scoppio di una bomba atomica anche solo per errore, vedi Cernobyl.

L’America ha vinto la guerra, ha messo in ginocchio la Russia, l’ha impoverita, ha demolito le aspirazioni di tutti i paesi europei ad avere un ruolo autonomo, ha rafforzato i paesi del Patto Atlantico e reso più forte la Nato, ha smantellato definitivamente l’Onu, ha sancito che la produzione e il commercio delle armi sono il motore principale dell’economia mondiale, arricchendo il loro Paese. Quando lo deciderà, ci sarà una telefonata in cui Joe Biden dirà stop alle armi, e anche Zelenski, come tutti i soldatini europei,dovrà di re “Signorsì”, perché senza le armi americane non può andare da nessuna parte.

Zelenski canterà vittoria per aver portato l’Ucraina sotto l’ombrello della Nato con il suo ingresso trionfale nell’Unione europea con un prezzo di vite umane spaventoso e uno strascico di  odio indescrivibile.

Il grande sconfitto è Putin, quel dittatore pazzo che ha tentato di far tornare la guerra nel cuore dell’Europa illudendosi di riportare le lancette del tempo all’inizio del Novecento. Sognava di riprendersi in poche settimane tutta l’Ucraina, ma ora si vede costretto a doversi accontentare di alcune province, forse nemmeno tutte russofone.

Sconfitto è anche papa Francesco che nonostante tutto il suo grande impegno per la fermare subito la guerra, è rimasto completamente inascoltato con un dolore nel suo spirito che gli ha tolto la serenità degli ultimi anni della sua vita, con una sofferenza immensa. La stessa sofferenza della croce dove é morto Gesù Cristo, ma senza resurrezione.

Sui risultati elettorali di ieri c’è poco da dire. In un’intervista su Rinascita del 6 maggio 1965, in cui comparve la famosa lettera di don Lorenzo Milani ai cappellani militari che gli procurò non pochi grattacapi, Pietro Ingrao parlava di “crisi della democrazia per il distacco tra le masse e gli istituti rappresentativi come partiti e sindacati e le stessa autonomie locali, compresa la mancata attuazione della Costituzione”.

Cosa dire oggi che le masse non vanno più nemmeno a votare? Siamo alla fine della democrazia? Non basta mandare a Sanremo un comico per dire che la nostra è la Costituzione più bella del mondo. La Costituzione va attuata ma forse non siamo più in tempo, perché è stata demolita da coloro che avevano il compito di difenderla.

Emilio Vanoni – Induno Olona

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