Quel gattino salvato dai vigili del fuoco a Varese mi ha ricordato le nostre fragilità
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Loading...29 Giugno 2021
Egregio direttore,
A proposito del salvataggio di un gattino a Varese in viale Aguggiari.
“Un gattino è solo un gattino, con tutto ciò che succede, lei si occupa di un gattino nemmeno suo e per di più su un albero?”, come se senso della proprietà e accadimenti potessero congelare la tenerezza. Così mi è risuonata la frase, mentre mia figlia e un’amica guardavano, con il naso all’insù, un gattino nero, sulla foglia più alta, del ramo più alto dell’albero della vicina in vacanza.
Ho sentito che partiva un’apprensione, una cura, per quell’animaletto peraltro randagio, che non capiva il meccanismo di ridiscesa e che, come spesso capita agli umani, per scampare a un pericolo si va incontro ad uno peggiore.
Una manciata di telefonate a gattare competenti, il pranzo per dimenticare, la mamma gatta a metà albero richiamata dai lamenti, ore di garbata sollecitudine, contenuta dalla capacità di relativizzare che in questo tempo storico è necessaria.
E poi sono arrivati loro, i vigili del fuoco, sirene abitudinarie di una vicinanza rionale, abitiamo proprio dietro la torre dei pompieri anche di cuore. La scala telescopica, un piccino spaventatissimo, molte emozioni.
Mi sono domandata chi era quel gattino salvato da persone generose.
Ecco, penso che siamo tutti nella fragilità in cui versiamo.
Anna Marzioli & Cascina Rocchetto Fè
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