“Occorre più tempo per le mamme”
Oltre 30 sveglie piazzate dai militanti dell’Associazione hanno suonato in contemporanea questa mattina in vari luoghi della città, per sensibilizzare i cittadini sulle problematiche dei genitori che lavorano, presentando al contempo una proposta
Questa mattina i militanti varesini di CasaPound Italia hanno simbolicamente svegliato il centro di Varese. Erano oltre 30 le sveglie piazzate in punti strategici della città ed hanno suonato in contemporanea alle 08:00. Sveglie che simbolicamente vogliono ricordare alle istituzioni le difficoltà che, per la cronica mancanza di tempo, incontrano ogni giorno i genitori che lavorano. Un’azione mediatica che coincide con la presentazione in città questo sabato del progretto di legge Tempo di essere madri, progetto che si propone di trovare una soluzione concreta al problema. “Abbiamo voluto mettere in scena questa azione per destare l’attenzione su un problema – afferma Gabriele Bardelli responsabile provinciale dell’associazione- ma anche proporre fattivamente una soluzione. La conferenza di presentazione del progetto- prosegue Bardelli- avrà luogo sabato 28 marzo dalle ore 11:00 presso la sala Hydra dello Yes Hotel in Via Fusinato 35 a Varese. Invitiamo la cittadinanza a partecipare attivamente e porre eventuali domande. Relatrice sarà la Dott.ssa Maria Bambina Crognale, ideatrice del progetto e responsabile del Comitato Tempo di essere madri.
Il progetto prevede la riduzione del consueto orario lavorativo da 8 ore a 6 ore giornaliere, per i genitori con figli di età compresa tra 0 e 6 anni, con retribuzione complessiva invariata. L’85% sarà a carico del datore di lavoro, il restante 15% a carico dello stato. A decorrere dal sesto anno di vita del bambino il genitore potrà continuare a scegliere di lavorare 6 ore al giorno, ma senza il contributo statale del 15%.Resta salva la possibilità di tornare al full-time, qualora lo si desiderasse.Il beneficio è estendibile a un genitore a famiglia, a prescindere dal sesso.
Il Comitato “Tempo di essere madri” nasce per trovare una proposta concreta, facile e positiva con lo sguardo rivolto al futuro per quelle che sono le difficoltà della vita quotidiana di ogni genitore. La realtà ad oggi è quella dell’assenza di strutture per l’infanzia, quella dell’impossibilità di conciliare gli orari di lavoro con gli impegni familiari, quelli dell’incertezza e del precariato, quella che fa scegliere di avere un bambino, ma che costringe a rinunciare al lavoro o ai figli.. E se la scelta indica libertà, oggi la libertà di avere un figlio si trasforma in una zavorra. Almeno così dice l’Istat che racconta di un 14% di donne che abbandonano il lavoro dopo la nascita del primo bimbo; che racconta di un’Italia con un tasso di natalità in continua diminuzione e di un’ Italia che non sa ragionare in maniera integrata di politiche del lavoro e politiche sociali.
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