“La Traviata” in scena all’Apollonio
L'appuntamento è per domenica 5 aprile al Teatro di Piazza Repubblica. L'opera sarà messa in scena dal Teatro dell’Opera di Milano , con l’Orchestra Filarmonica di Milano
Domenica 5 aprile ospite dell’Apollonio sarà il Teatro dell’Opera di Milano con lo spettacolo “La Traviata” di G. Verdi, in collaborazione con l’Orchestra Filarmonica di Milano, diretta da Vito Lo Re, la Corale Lirica Ambrosiana, diretta da Roberto Ardigò e Arti di Scena. Un opera classica che non smette di stupire. La compagnia teatrale racconta infatti l’opera riletta e ringiovanita ma con allestimenti che mantengono intatte le tradizioni, le cui arie sono nel patrimonio culturale di tutti e i cui ingredienti sono: qualità, eleganza, rigore, e naturalmente divertimento. La prima rappresentazione della "Traviata" avvenne al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 ma, a causa soprattutto d’interpreti non all’altezza e della scabrosità dell’argomento, si rivelò un sonoro fiasco; ripresa l’anno successivo con l’interpretazione di un cast più valido (e retrodatando l’azione di due secoli) riscosse finalmente il meritato successo.
Nel tempo La traviata non ha mai smesso d’appassionare, entrando a far parte del cosiddetto "repertorio".
Violetta Valery, giovane e bella donna molto in vista negli ambienti mondani parigini, conosce durante una festa Alfredo Germont: i due si innamorano e decidono di vivere insieme, in una casa di campagna, lontani dalla confusione e dalla vita brillante della città. Mentre Alfredo è assente, giunge
suo padre, Giorgio Germont, il quale, nel corso di un drammatico colloquio con Violetta, le chiede di troncare la sua relazione con il figlio poiché tale rapporto costituisce motivo di disonore per tutta la famiglia Germont.Violetta, pur con grande dolore, compie il sacrificio richiestole, abbandona Alfredo e torna a Parigi, dove riprende a frequentare numerose feste e diviene l’amante del Barone Douphol. Anche Alfredo raggiunge Parigi e, proprio durante un trattenimento in casa di comuni amici, incontra nuovamente Violetta: la insulta pubblicamente, gettandole ai piedi, in segno di disprezzo, una borsa piena di denaro. Nel finale dell’opera, Violetta, malata di tubercolosi e senza speranza, giace nel suo letto e invoca il ritorno e il perdono di Alfredo. Questi, al quale il padre ha rivelato nel frattempo il sacrificio della giovane, accorre al capezzale di Violetta. I due ricordano i bei giorni felici trascorsi insieme e progettano di lasciare Parigi per tornare alla serena vita in campagna. Ma la fine è ormai prossima, e Violetta morirà tra le braccia dello straziato Alfredo.
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