Piano per il rimpiego, “prenotate” tutte le risorse

Oltre novecento le adesioni al progetto per il reinserimento nel mondo del lavoro. Parte dei fondi a disposizione sono stati riservati ai lavoratori coinvolti in crisi aziendali.

Gli enti che hanno partecipato al Piano di Azione provinciale per il Reimpiego si sono incontrati nei giorni scorsi in Provincia per fare il punto della situazione sui servizi erogati per favorire l’inserimento lavorativo di uomini e donne, disoccupati, in mobilità o in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria.
 
A distanza di cinque mesi dall’avvio del progetto, partito all’inizio di novembre, risultano infatti tutte prenotate le doti previste dal Piano e finanziate grazie a fondi messi a disposizione dal Ministero del Lavoro in accordo con la Regione Lombardia.
 
Le risorse allocate sul Piano, per un valore complessivo pari a € 7.726.497, provengono infatti da fondi inizialmente destinati alla Cassa Integrazione Guadagni straordinaria in deroga per le aziende tessili del territorio, che, a seguito di accordi tra le parti sociali, le Province lombarde, la Regione Lombardia e il Ministero, sono state in parte destinate a iniziative di politiche attive, per aumentare le possibilità di reale reinserimento nel mondo del lavoro delle persone che hanno perso la propria occupazione.
 
Tramite il Piano di Azione provinciale per il Reimpiego questi fondi sono stati trasformati in “doti”, cioè in risorse da utilizzare presso una rete di operatori pubblici e privati accreditati presenti sul territorio per accedere ad un percorso personalizzato di riqualificazione, orientamento, formazione e inserimento nel mondo del lavoro.
 
Complessivamente sono state prenotate ad oggi 945 doti, finalizzate nella maggior parte dei casi a supportare la ricerca di un lavoro dipendente, ma anche, per 7 persone, per sviluppare le competenze necessarie per avviare una propria impresa.
 
Parte delle risorse a disposizione, sono state inoltre riservate a lavoratori e lavoratrici coinvolti in crisi aziendali, per garantire alle persone provenienti da aziende che abbiano avviato la procedura per il ricorso alla Cigs o alla mobilità la possibilità di utilizzare i servizi per l’inserimento lavorativo, sviluppando così un circolo virtuoso tra le cosiddette politiche passive, cioè l’erogazione di indennità e politiche attive del lavoro.
Questa opportunità è stata utilizzata ad oggi da 6 aziende del territorio ed è ancora possibile accedere ai servizi, non essendo le risorse su questo fronte ancora esaurite.
 
I dati presentati dall’Assessorato provinciale al Lavoro e Politiche Giovanili evidenziano inoltre che le persone che hanno aderito al Piano sono in prevalenza donne (69,5%) e, per quanto riguarda lo stato occupazionale, prevalgono i disoccupati (81,4%), seguono le persone in mobilità (8,3%), chi sta svolgendo dei lavori precari che, per reddito, non comportano la sospensione dello stato di disoccupazione (6,2%) e le persone in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (4,0%).
 
Delle 945 persone che hanno aderito, la quasi totalità (881) hanno già definito nel dettaglio e avviato con l’operatore prescelto il Piano di Intervento Personalizzato, cioè il pacchetto di servizi necessari al reinserimento nel mondo del lavoro.
 
Considerando questo sottogruppo, di cui si hanno dati di maggiore dettaglio, emerge che il 61,5% delle persone che hanno sottoscritto un Piano di Intervento personalizzato hanno meno di 40 anni e che il titolo di studio più rappresentato è la licenza media (34,2%) seguito dal diploma di scuola superiore (30,8%).
 
«Il Piano di Azione provinciale per il Reimpiego è la prima sperimentazione concreta sul nostro territorio del meccanismo della dote introdotto dalla legislazione regionale – ha commentato l’Assessore provinciale al Lavoro e Politiche Giovanili Alessandro Fagioli – La messa a punto di questo complesso sistema, ideato e coordinato dalla Provincia in stretta collaborazione con le parti sociali, ha comportato un notevole impegno. Un così positivo riscontro da parte delle persone interessate è segno della presenza di un bisogno che i servizi messi in campo hanno saputo soddisfare e quindi conferma la validità di questo tipo di strumento. Il Piano però non conclude qui, anzi. Si apre adesso la fase più interessante per le aziende: sono infatti previsti incentivi per chi assumerà i lavoratori e le lavoratrici che hanno concluso il percorso.»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Aprile 2009
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