Quel giorno che Fabrizio De André cantò per i lavoratori di Varese
C’è anche un pezzo significativo della Città Giardino nella mostra a Palazzo Ducale per il decennale della morte del cantautore. Uno dei pochi manifesti esposti è quello del concerto del 30 gennaio 1976 al Palazzetto dello sport di Masnago
C’è anche un pezzo significativo di Varese nella mostra dedicata a Fabrizio De André al Palazzo Ducale di Genova per il decennale della morte. Uno dei pochi manifesti (Sala della musica) dedicati ai concerti del cantautore genovese è quello del 30 gennaio 1976 al Palazzetto dello sport di Masnago. Il primo tour risaliva a un anno prima (1975), novanta date con partenza dalla “Bussola” di patron Bernardini, con Beppe Grillo a fare da apripista e un esordiente Eugenio Finardi a fare da spalla. Il concerto del Palazzetto era un’occasione particolare perché serviva per una sottoscrizione del “Quotidiano dei lavoratori”, organizzato dal Circolo “La comune” di Varese e il concerto non poteva che essere “Storia di un impiegato”, disco registrato nel 1973 per l’etichetta Produttori associati. Ingresso più sottoscrizione costava 1.500 lire.
Tra le copertine dei dischi esposti alla mostra di Palazzo Ducale, ce n’è una realizzata dalla fotografa Isabel Lima, brasiliana di origine ma tradatese di adozione (vive e lavora a Varese da oltre vent’anni). L’artista realizzò la foto utilizzata per il cd “Anime Salve” (1996) e De André ricambiò con un bel commento il lavoro artistico di Isabel in favore delle donne che subiscono violenza: «La bellezza di una donna è uno scandalo intollerabile per chi sopravvive incatenato al mondo. C’é chi non supporta questa luce e tenta di estinguerla com la violenza. Così nel chiaroscuro di Isabel Lima le donne si offrono e si difendono da un amore che sfregia e che uccide, come "Teresa Batista stanca di guerra"».
La mostra (prorogata fino al 21 giugno, doveva finire il 3 maggio) continua ad avere un grande successo (oltre 100mila visitatori), merito anche di un allestimento (realizzato da Studio Azzurro, uno dei più importanti gruppi internazionali di video arte) che rende onore alle parole multimedialità e interattività, permettendo al visitatore di scegliersi i contenuti che desidera . Ad esempio, nella sala della musica ci sono tre tavoli di legno, resi interattivi, e un quarto tavolo, dove sono appoggiate le riproduzioni delle copertine dei suoi dischi. Scegliendo una delle copertine e appoggiandola su uno dei tavoli sensibili, si può visualizzare il “mondo” di quel disco. Appariranno interviste che descrivono il contesto storico sociale in cui nasce e si ispira la canzone, testimonianze dei collaboratori di Fabrizio, spezzoni dei suoi concerti e frammenti di ulteriori interviste.Unico neo della mostra, qualche feticismo di troppo che lo stesso De André farebbe fatica a sopportare. (foto, sopra: la coda all’entrata della mostra a Palazzo Ducale di Genova)
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città












Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.