L’assessore Grassia: «Il Comune non ha chiesto soldi in più allo Stato»

Secondo un articolo del Sole 24 oreVarese aveva chiesto rimborsi per il 2008 maggiori rispetto al gettito dell'Ici 2007




Riceviamo e pubblichiamo una precisazione dell’assessore al bilancio del Comune di Varese Ciro Grassia riguardo ad un articolo de "Il Sole 24 ore" in merito ai riborsi richiesti dal Comune allo Stato per le minori entrate dovute all’abolizione dell’Ici.

Sul Sole 24Ore di lunedì 4 maggio 2009 è apparso un articolo intitolato “L’addio all’ICI premia il Sud” in cui l’autore, Gianni Trovati, sostiene che alcuni Comuni, tra i quali figura Varese, avrebbero chiesto allo Stato un rimborso per il mancato introito dell’ICI sulle abitazioni principali superiore agli incassi effettivi.

Nella graduatoria dei capoluoghi di provincia Varese figura addirittura al 27° posto, con le seguenti cifre:

·              valori a bilancio € 4.313.000;

·              incassi              € 3.060.000;

·              rimborso statale € 4.061.000;

·              percentuale rimborso su incassi 132,7%.

 

Il giornalista del Sole 24Ore, contattato telefonicamente, ha spiegato che le cifre si riferiscono al 2007, ultimo anno in cui l’imposta sulle abitazioni principali era dovuta e che, per ragioni di uniformità a livello nazionale, i dati utilizzati per stilare la graduatoria sono stati desunti dai certificati ai conti consuntivi del 2007, senza però tenere conto delle riscossioni in conto residui.

Va precisato che, per stessa ammissione dell’autore dell’articolo, l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha immediatamente rilevato che il metodo seguito porta a dei risultati distorti, perchè i dati utilizzati sono parziali (sul Sole 24Ore di oggi vi è infatti una lettera di precisazioni dell’ANCI), per cui appare necessario fare chiarezza per ciò che riguarda Varese.

Il 30 aprile scorso è scaduto il termine entro il quale i Comuni dovevano richiedere, tramite le Prefetture, il rimborso del mancato gettito ICI sulle abitazioni principali allo Stato. Per farlo è stato necessario un accurato lavoro preparatorio e predisporre una certificazione, sottoscritta dal Dirigente responsabile dell’Ufficio Tributi, dal Segretario Generale e dal Collegio dei Revisori dei Conti, che è stata inviata, per il controllo, anche alla Corte dei Conti.

 
Secondo quanto risulta dalla certificazione prodotta al Ministero dell’Interno ed alla Corte dei Conti, nel 2008 il mancato gettito ICI per le abitazioni principali, per il Comune di Varese, ammonta ad € 4.747.797,03 e comprende la somma di € 456.957,32 relativa alle unità immobiliari concesse in uso gratuito a parenti in linea retta o collaterale, secondo le previsioni di legge e di regolamento, anch’esse esentate dal pagamento.

E’ quindi evidente che il Comune di Varese non avrà dallo Stato un rimborso superiore a quanto incassato nel 2007, bensì corrispondente al minor gettito effettivamente conseguito nel 2008 a seguito dell’introduzione dell’esenzione da ICI per le abitazioni principali (e relative pertinenze), nonché per gli immobili concessi in uso gratuito a parenti e da questi effettivamente utilizzati come abitazioni principali. Va detto, invece, che la norma di esenzione introdotta dal legislatore crea purtroppo sperequazioni tra Comuni efficienti e corretti e Comuni poco attenti alla gestione delle proprie risorse: tra quelli penalizzati vi è purtroppo Varese, da tempo attivo nel controllo dell’evasione fiscale, dove la percentuale dell’imposta riscossa si avvicina al 100% di quella dovuta, al contrario di ciò che avviene in altre realtà, in cui, in effetti, il rimborso statale potrebbe superare, come evidenziato dal Sole 24Ore, il gettito realmente conseguito, in quanto frutto di accertamenti parziali.

Meglio sarebbe stato, dunque, se il legislatore, per agevolare i proprietari della propria abitazione, avesse introdotto non un’esenzione da ICI, bensì un credito di imposta pari alla somma effettivamente pagata ai Comuni, da compensare con l’IRPEF in occasione della dichiarazione sui redditi. Tale soluzione avrebbe avuto il pregio della semplicità e non avrebbe privato i comuni italiani di risorse proprie.




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Pubblicato il 06 Maggio 2009
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