Vendola: “La Padania è fisicamente sull’orlo del precipizio”
Il governatore della Puglia è intervenuto al circolo di Belforte per presentare "Sinistra e Libertà" e il candidato varesino Rocco Cordì
Nichi Vendola è uno di quei politici che parla bene. È abituato a parlare con gli ultimi e con i primi e a farsi capire da entrambi. Quattro anni fa vinse le regionali in Puglia, contro ogni previsione, proprio perché le sue parole erano chiare e coerenti. Il governatore della Puglia è venuto a Varese, al circolo di Belforte a presentare la nuova formazione “Sinistra e libertà” e a sostenere la candidatura alle prossime elezioni europee di Rocco Cordì (a sinistra nella foto).Non sarà sembrato vero ai tanti presenti. Per una volta a Varese la sinistra presentava un vincitore, uno che ha sconfitto la destra, quella forse più tosta, come puo’esserlo la destra nel Sud Italia, con rispetto parlando. «C’era una mia conoscente anziana che aveva la quinta elementare e che da sempre votava Dc. L’ho vista fare campagna elettorale al mercato per Vendola» dice un compaesano del governatore presente in sala. Non è un caso se il fenomeno di quella vittoria è oggi oggetto di studio nelle università.
In questo momento di crisi, la cosa più facile per un politico italiano sarebbe nascondersi dietro i successi di Marchionne e della Fiat. Vendola fa l’esatto contrario: «Il vero scoop oggi l’hanno fatto i giornali tedeschi. Perché Marchionne ha messo sul tavolo la chiusura di due stabilimenti in Italia, uno al nord e uno al sud».
Cita don Lorenzo Milani e come un alunno diligente del priore di Barbiana entra dritto nella testa con il suo linguaggio immaginifico, privo di luoghi comuni e frasi fatte. L’analisi parte dal Bel Paese per arrivare al Vecchio Continente: il mutismo del governo italiano sulla crisi «non però su quella matrimoniale del premier», l’onda montante della paura soprattutto «tra i precari che si preparano a rimanere per strada», «l’Europa accartocciata sulla cartellonistica di Maastricht».
Eppure (e Vendola lo ha capito benissimo) basterebbe seguire Obama, mettersi nella sua scia per andare nella direzione giusta. «Pensate – dice il governatore pugliese – che sulla questione Turchia, Sarkozy ha risposto ad Obama come se fosse un Calderoli qualunque. Il presidente americano ha tassato i grandi patrimoni, ha fatto accordi sulla sostenibilità ambientale. Noi invece siamo impegnati a sostenere l’assedio. Questo continente non è più un luogo speciale, è vecchio».
È nella terra della Lega nord e non puo’ fare a meno di parlare «della criminalizzazione dei poveri per decreto», «del rito dell’ampolla che fa incazzare il dio Po, una discarica a cielo aperto» e della Padania «fisicamente sull’orlo del precipizio».
L’Europa attraversa una crisi di civiltà e per uscirne, secondo Vendola, deve ritrovare la rotta che l’ha fatta diventare grande, ovvero rimettere al centro il lavoro che è stato «relegato in un angolo, ridotto, a racconto generale della società».
È nella terra della Lega nord e non puo’ fare a meno di parlare «della criminalizzazione dei poveri per decreto», «del rito dell’ampolla che fa incazzare il dio Po, una discarica a cielo aperto» e della Padania «fisicamente sull’orlo del precipizio».
L’Europa attraversa una crisi di civiltà e per uscirne, secondo Vendola, deve ritrovare la rotta che l’ha fatta diventare grande, ovvero rimettere al centro il lavoro che è stato «relegato in un angolo, ridotto, a racconto generale della società».
Le parole chiare di Vendola hanno risuonato coerenti nella sala del Circolo di Belforte: laicità, diritti civili e libertà, competenza, rispetto per l’ambiente, sostenibilità. Ma alla fine la domanda che frullava nella testa di tutti i presenti era la stessa: sarà possibile replicare il successo alle regionali pugliesi di quattro anni fa con “Sinistra e libertà”? «Una persona – risponde Vendola – non funziona solo per quello che fa , ma per quello che è».
Quattro anni fa un milione e 200mila pugliesi votarono per lui e lui l’hanno prossimo si ripresenterà per la sua terra. «Non corro per un seggio a Bruxelles. Non lascerò la Puglia per l’Europa».
Quattro anni fa un milione e 200mila pugliesi votarono per lui e lui l’hanno prossimo si ripresenterà per la sua terra. «Non corro per un seggio a Bruxelles. Non lascerò la Puglia per l’Europa».
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