Cremona: «Le minoranze non sono mai state ascoltate»
Intervista al candidato sindaco dell’alleanza Popolo delle libertà, Lega nord. Imprenditore edile e consigliere comunale spiega perché ha accettato la candidatura

Lei era già candidato cinque anni fa. Ha deciso di ricandiarsi, perchè?
«Pensavo di non candidarmi più. Ero troppo deluso per la mancanza di dialogo con la maggioranza uscente. Il Centro Democratico è stato democratico solo nel nome: le minoranze non sono mai state ascoltate. Però mi sono guardato attorno, con gli occhi di una persona nata e cresciuta a Venegono. E ho visto un paese che ha bisogno di un cambiamento, nuove idee e nuove persone. Mi sono chiesto: posso rimanere indifferente a tutto questo? Ho deciso di rinunciare ad una parte del mio tempo per dedicarmi all’interesse della mia comunità. Mi ha convinto il fatto nuovo, cioè di correre sotto simboli che identificano, senza equivoci, un’appartenenza etica culturale.
Quale la mancanza principale della passata amministrazione?
«Non ha saputo imparare dai propri errori. Non ha ascoltato nessuno, tanto meno le minoranze. Minoranze, ripeto. Non opposizione. Ho sempre cercato di collaborare con il Centro Democratico, portando critiche costruttive, mai fini a se stesse. Alcuni amministratori, che si ripresentano in questa tornata, sono stati condannati dalla Corte dei Conti in merito all’accertamento Ici e Tarsu, e questo per non aver ascoltato nemmeno le indicazioni del legale del Comune in fase di appalto».
Quali i tre punti principali del nuovo programma?
«Innanzitutto il completamento del sottopasso ciclo-pedonale. Il paese è attualmente diviso in due: chi vive nei pressi dell’aeroporto non può recarsi in centro in bici o con i passeggini. È vero, c’è un montacarichi. Ma è mal funzionante: si è bloccato troppe volte. Inoltre i bambini non lo possono utilizzare, in quanto vietato ai minori di 14 anni. Il secondo punto è la centralità della persona: il nostro è un programma libero da schemi rigidi. Quello che veramente vogliamo è avere un dialogo aperto con i cittadini, affinché il nostro operato soddisfi la comunità. Di sicuro, gestiremo con grande rigore i soldi dei cittadini, evitando gli sprechi».
Come far partecipare maggioramente i cittadini alla vita amministrativa?
«Il coinvolgimento dei cittadini è essenziale, dato che la “centralità della persona” è il fattore ispiratore del nostro programma. Li renderemo partecipi di scelte e progetti importanti, promuovendo consultazioni o consigli comunali aperti, e magari spostando il consiglio comunale in orari più accessibili a tutti, per evitare che la sala consigliare sia vuota come è accaduto negli ultimi cinque anni».
Lanci un appello agli elettori.
Il mio appello è che i cittadini decidano di scegliere la chiarezza. Una lista comunale che si presenta con dei simboli politici non lascia posto a dubbi. Inoltre, abbiamo formato una squadra che a livello di qualità è pari a quelle delle imprese private. Una squadra appassionata, competente e con una grande voglia di fare. L’ultimo appello? Cittadini, andate tutti a votare: così, chi vincerà, rappresenterà effettivamente la maggioranza del paese. «Dai valore al tuo voto».
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