Troppo vicino al voto, “bocciata” la fiaccolata per i migranti
Sindacati e associazioni costretti a rimandare le iniziative varesine, un presidio e un corteo, organizzate in occasione della Giornata del rifugiato perchè la Questura ha negato l'autorizzazione
Sabato 20 giugno si celebra la Giornata mondiale del rifugiato. Ma non a Varese. Le associazioni e i sindacati, che per quel giorno avevano organizzato un presidio e una fiaccolata, si sono visti rifiutare il permesso dalla Questura. «Il motivo – spiega Sergio Moia della segreteria provinciale della Cisl – è la data scelta, troppo vicina al voto del referendum». In contrasto dunque con le norme che stabiliscono il silenzio elettorale, vale a dire la pausa di un giorno tra la campagna e il voto.
Eppure, sostengono gli organizzatori, nelle altre città italiane sono state organizzate manifestazioni simili alla nostra senza problemi, perchè a Varese no? L’iniziativa alla quale il mondo delle associazioni oltre a Cgil, Cisl e Uil hanno aderito rientra infatti nella campagna "Io non respingo!", una protesta nazionale organizzata contro i respingimenti dei migranti provenienti dall’Africa.
«Manifestare il prorpio dissenso a quanto pare è difficile a Varese – ha commentato Oriella Riccardi della Cgil varesina -. Come cittadini abbiamo il diritto di esprimere la nostra contrarietà rispetto alle norme del pacchetto sicurezza approvato dal Governo. I sindacati e le associazioni hanno incontrato il Prefetto di Varese per presentare i problemi che gli immigrati del nostro territorio devono affrontare, anche alla luce della crisi. Abbiamo chiesto, per coloro che hanno perso il posto di lavoro, un prolungamento del permesso di soggiorno e ribadito che alcune norme, come quelle che danno la possibilità ai presidi e ai medici di segnalare i clandestini, non fanno che generare panico. Paura che si concretizza in episodi limite come quello della donna morta dissanguata a Bari per paura di essere denunciata in ospedale».
Il divieto della Questura non ferma però i manifestanti: «Al posto della fiaccolata, nella giornata di sabato, alle 21 al Cesvov di Varese, sarà organizzata la proiezione di "Come un uomo sulla terra" – spiega Moia -. Il film narra la storia di Dagmawi Imer, studente etiope perseguitato che è stato prigioniero della polizia libica per mesi. È stato inoltre confermato, per la stessa data, il volantinaggio in piazza San Vittore». Il presidio e le fiaccole sono state invece rimandate: «Abbiamo chiesto un nuovo permesso per sabato prossimo durante la Notte Bianca. Stiamo però aspettando, anche in questo caso, l’autorizzazione».
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