Conto alla rovescia per la ferrovia italosvizzera
Tra qualche giorno apre il cantiere, il rinvio dovuto ai funerali di Viareggio. Suspence per la data, ma rimane il fatto che si tratta di un'opera epocale
E’ stata solo la coincidenza con i funerali di Viareggio che ha spostato di qualche giorno l’apertura del cantiere della ferrovia Arcisate Stabio. Ma il cantiere sta per partire, e i tecnici della regione Lombardia stanno pianificando gli ultimi dettagli. Nei prossimi giorni sono in programma le bonifiche belliche, è iniziato il monitoraggio ambientale preliminare, mentre si sta pianificando la realizzazione dei nuovi uffici di gdf e dogana nella stazioni di Cantello, a bordo frontiera, che dovrà anche accogliere gli uffici pubblici.La ferrovia è un’opera che ha anche un significato di cooperazione tra Italia e Svizzera. Il cantiere elvetico da Stabio a Mendrisio è stato già aperto, quello italiano è in fase di apertura, la data del 2014 per la consegna è vicinissima, e permetterà di andare da Milano, a Malpensa, a Lugano, tutto in treno. Alcuni comitati di cittadini hanno chiesto la copertura del tratto in trincea ad Arcisate, l’appalto è stato assegnato alla dell’Associazione Temporanea d’Imprese – Salini GL e Carena IC – vincitrice della gara pubblica. Nel progetto esecutivo, i margini per un cambiamento ci sarebbero ma a fronte di un costo molto più alto e per adesso i soldi per fare la eventuale copertura non sono a disposizione.
Il Cipe ha dato via libera all’opera il 31 gennaio destinando 220 milioni di euro. Rfi sta progettandole linee di bus sostitutivo tra Porto Ceresio e Varese sino alla fine dei lavori. Il tratto italiano è lungo 8 chilometri, da Varese ad Arcisate, si procederà al raddoppio e all’abbassamento del tracciato (4,5 km), che sarà in parte in trincea, in parte sotterraneo. Nel mezzo del viadotto della Bevera sarà posizionato il punto di passaggio tra RFI e ferrovie svizzere, che usano due tensioni di alimentazione differente. La ferrovia svolta a oriente dove la valle sarà sorpassata in viadotto, e infine l’arrivo in trincea a Giaggiolo. E’ un’opera affascinante che si inserisce in una quadro economico e di cooperazione italosvizzera molto più ampio e che forse i cittadini non hanno ancora percepito nella sua reale portata.
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