12 mila firme per mettere un freno al cemento
Legambiente annuncia i dati della raccolta firme per la campagna contro il consumo del suolo. Presentata in Consiglio Regionale la proposta di legge
Punto primo: il suolo è un bene comune. Punto secondo: si edifica solo su aree dismesse. Punto terzo: ogni nuova costruzione su suolo libero dovrà essere compensata con una superficie doppia destinata a parco. Questa, in sintesi, è la proposta di legge presentata mercoledì 29 luglio in Consiglio Regionale da Legambiente Lombardia . Negli ultimi sei mesi l’associazione ambientalista ha raccolto in tutta la regione le firme di oltre 12.000 cittadini lombardi intenzionati a mettere il freno alla colata di cemento che si abbatte ogni giorno sul nostro territorio.
Il ritmo con cui spariscono i terreni, inghiottiti da asfalto e cemento, è infatti serrato e preoccupante:
Anche in provincia di Varese moltissimi cittadini hanno sostenuto la proposta di legge, consapevoli della gravità del fenomeno dell’urbanizzazione. Il primo rapporto sul consumo di suolo, presentato lo scorso mese dall’Osservatorio Nazionale sul Consumo di Suolo (costituito da Inu , Legambiente e DiAP del Politecnico di Milano) ha infatti mostrato una situazione preoccupante. Secondo i dati dell’Osservatorio il suolo urbanizzato tra il 1999 e il 2005 (ultimo anno preso in esame) è cresciuto a Varese del 4,7%, espandendosi di 1.534 ettari , uno spazio pari a più della metà della città di Varese, per uno sviluppo di circa 192 ettari l’anno. Nello stesso periodo, invece, i suoli agricoli provinciali si sono ridotti di circa
" I suoli sono la nostra ricchezza – dichiara Alberto Minazzi, coordinatore provinciale di Legambiente -. La Germania ha già approvato una legge per fermare il consumo di suolo;
Il suolo è un bene comune.
1. Prima di pianificare nuove espansioni urbanistiche è obbligatorio il riuso delle aree dismesse o sottoutilizzate, di cui i Comuni devono tenere una contabilità sempre aggiornata.
2. Gli interventi di compensazione ecologica preventiva sono azioni intraprese prima di ottenere il permesso per ogni nuova costruzione su suolo inedificato , per compensarne la perdita di suolo, attraverso l’apposizione di vincolo a finalità di uso pubblico di carattere ecologico ambientale su un’altra porzione di territorio comunale.
3. Per questo il privato deve cedere al Comune il doppio della superficie occupata dall’edificazione e provvedere alla sua dotazione naturalistica e di pubblica fruizione.
4. L’onere della compensazione ecologica preventiva è aggiuntivo a tutti gli altri oneri già previsti dalle normative vigenti, e si applica solo per costruzioni su aree libere da edificazione.
5. L’efficacia del permesso di costruire su suolo libero è vincolata all’effettivo inizio dei lavori di compensazione ecologica.
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