Svolta nelle indagini dell’omicidio Molinari
La polizia ha effettuato il fermo di un uomo. E' un artigiano della zona. Si ipotizza il reato di omicidio premeditato aggravato. In serata portato ai Miogni
C’è un fermato per l’omicidio di Carla Molinari, l’anziana uccisa e mutilata lo scorso 5 novembre.
L’uomo è un artigiano di 58 anni che abita nella zona del lLago Maggiore. La notizia si è diffusa nel primo pomeriggio ed è stata confermata nella serata di giovedì.
Gli inquirenti ipotizzano in reato di "omicidio premeditato aggravato".
Potrebbe essere quello di oggi, 26 novembre, il tassello mancante del mosaico che gli inquirenti stavano cercando di ricomporre dopo l’orribile delitto consumatosi nella villetta di via Dante Alighieri.
Un quadro complesso, ricco di incognite a partire dalla vita riservata della vittima e dalle modalità utilizzate dall’assassino, ammesso che sia stata una sola persone a compiere il delitto.
Diversi i particolari che da subito hanno reso il caso di difficile soluzione, tenuto conto delle anomalìe riscontrare dagli inquirenti, come le quattro sigarette di marche diverse trovate nell’abitazione, alcune impronte di sangue nella casa, il cancello di sicurezza in acciaio, all’ingresso della villetta rimasto aperto. Forse tentativi di depistaggio, comunque "variabili" che hanno reso impegnativo il lavoro di chi si sta occupando del caso.
Il vantaggio degli inquirenti è stato determinato soprattutto dalla scena del crimine rimasta praticamente immutata e non inquinata dall’intervento dei soccorritori. L’uomo, in manettte, è stato portato in carcere ai Miogni attorno alle 19.
L’uomo è un artigiano di 58 anni che abita nella zona del lLago Maggiore. La notizia si è diffusa nel primo pomeriggio ed è stata confermata nella serata di giovedì.
Gli inquirenti ipotizzano in reato di "omicidio premeditato aggravato".
Potrebbe essere quello di oggi, 26 novembre, il tassello mancante del mosaico che gli inquirenti stavano cercando di ricomporre dopo l’orribile delitto consumatosi nella villetta di via Dante Alighieri.
Un quadro complesso, ricco di incognite a partire dalla vita riservata della vittima e dalle modalità utilizzate dall’assassino, ammesso che sia stata una sola persone a compiere il delitto.
Diversi i particolari che da subito hanno reso il caso di difficile soluzione, tenuto conto delle anomalìe riscontrare dagli inquirenti, come le quattro sigarette di marche diverse trovate nell’abitazione, alcune impronte di sangue nella casa, il cancello di sicurezza in acciaio, all’ingresso della villetta rimasto aperto. Forse tentativi di depistaggio, comunque "variabili" che hanno reso impegnativo il lavoro di chi si sta occupando del caso.
Il vantaggio degli inquirenti è stato determinato soprattutto dalla scena del crimine rimasta praticamente immutata e non inquinata dall’intervento dei soccorritori. L’uomo, in manettte, è stato portato in carcere ai Miogni attorno alle 19.
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