I malati si incontrano sul sito di Varese per l’Oncologia

Questa sera a Villa Campigli cena organizzata dall'associazione presieduta da Gianni Spartà. Anche un sito Internet per incontrarsi e ricordare che "il cancro non è più un invincibile samurai"

Si terrà questa sera , venerdì 4 dicembre, al Palace Hotel di Villa Campigli la tradizionale Cena d’Autunno di Varese per l’Oncologia, associazione presieduta da Gianni Spartà. Un’occasione di incontro per i sostenitori e per farsi gli  auguri in vista del Natale. Tanti gli invitati, con qualche rappresentanza anche delle autorità. Nel corso della serata sarà presentato il nuovo sito internet www.vareseperloncologia.it , luogo d’incontro e confronto per i malati e quanti vogliono dare un contributo alla lotta contro i tumori.

Scrive Gianni Spartà che "La comunicazione può essere terapia".
"Il cancro non è più un invincibile samurai e se questo è vero, come certificano le statistiche delle guarigioni e delle sopravvivenze, ci vuole una mobilitazione generale per combattere la guerra fino in fondo. Come? Innanzitutto dimenticando l’epoca in cui quella parola, cancro, veniva evitata sui giornali e nei salotti. Con scaramanzia e anche un po’ di ipocrisia si scriveva e si diceva ‘male incurabile, brutto male’. In secondo luogo partecipando alla crociata, non solo donando e donandosi, anche parlandosi, scambiandosi esperienze. La comunicazione è terapeutica: per i malati, per i familiari, anche per gli operatori sanitari. Con questo scopo Varese per l’Oncologia apre sul suo nuovo sito uno spazio dedicato all’informazione minima solo in apparenza. Il punto d’incontro reale è il reparto dell’ospedale di Circolo che la nostra Onlus sostiene. Quello virtuale è questo forum che ci impegniamo a controllare giorno dopo giorno per rispondere alle domande dei nostri pazienti e dei loro parenti, ma soprattutto per promuovere un dialogo tra di loro. La comunicazione che viene dal basso giova, ne siamo certi, alla sanità pubblica che ha imparato a servirsi di risorse complementari, spontanee e gratuite. Ciò che Varese per l’Oncologia raccoglie con lo strumento del volontariato finisce infatti in un sistema di vasi comunicanti. Su un lato ci sono i destinatari, ospedali e centri di cura, sull’altro i benefattori, in mezzo uomini e donne di buona volontà che s’impegnano a garantire il successo del travaso. Raccontateci le vostre storie, le vostre storie, anche la vostre paure. Servirà anche a noi".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Dicembre 2009
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