La mezza stazione di Castellanza

Non ci sono più le mezze stazioni: tranne che a Castellanza. Strutture e collegamenti fanno difetto – c’è la banchina, i treni fermano con apprezzabile frequenza, anche se non tutti sono moderni e i ritardi ancora irritano i viaggiatori. C’è poco altro, una allucinante struttura in tubi innocenti, che sa di ponte tibetano o di passerelle dei Cinque Ponti, come qualcuno ha già osservato, per attraversare i binari. Un container che fa – meglio, può fare – da biglietteria. Il resto sono lavori in corso, a vista, da concludersi entro la metà dell’anno. Disagi di non lunga durata, ma per chi ha atteso dieci anni per vedere potenziare la linea, per chi attende al freddo il treno la mattina e si chiede come arrivare sul posto, o lasciarlo, e dove infilare la macchina, ogni giorno è un mese, ogni minuto un’ora.

Una testimonianza-sfogo in presa diretta è quella di un’insegnante, Clara Torre, che abita al rione Buon Gesù. «Quel ponticello sopra i binari non è una bella soluzione, io soffro di vertigini, ne scendo con le gambe che mi tremano». Problema individuale, si dirà. Ma su facebook la pensano allo stesso modo. E per un disabile o un anziano attraversare sarebbe impossibile, in attesa di strutture "definitive". «Poi il parcheggio è insufficiente – per giunta c’è il disco orario». Anche qui c’è del lavoro da completare.
Alla voce "collegamenti", va detto che il Comune non è rimasto insensibile al problema e ha predisposto un servizio navetta utilizzando una dlele linee gratuite già in esercizio, oltre  aquella delle Nord dalla vecchia stazione: ma non sembra che sia sufficiente o che sia sempre presente nel momento del bisogno. «Io insegno a Saronno, e non faccio sempre lo stesso orario. Da casa prendo il pullman fino alla vecchia stazione, poi da qui la navetta delle Nord verso quella nuova. La mattina va bene, ma se torno tardi la sera cosa trovo? Succede, l’altro giorno ho finito alle 20 per le riunioni con i colleghi (gli insegnanti poi sono per la massa "quelli che lavorano la metà e prendono stipendio intero", eccetera eccetera ndr), e al ritorno mi sono dovuta far accompagnare a casa da un’altra persona. Servono più parcheggi e servono più bus-navetta, ma un servizio regolare in tutti gli orari».
Un piccolo episodio avvenuto proprio stamane, e riferito dal consigliere comunale Michele Palazzo, dà l’idea di quanto sia importante potenziare e consolidare un sistema di trasporto pubblico che colleghi in modo stabile, regolare e definitivo la nuova stazione ai luoghi principali di Castellanza – e non solo. «Una ragazza è arrivata qui in treno e doveva recarsi alla Liuc: in quel momento non c’era il bus-navetta, non poteva tardare, era disperata e non sapeva cosa fare. Alla fine l’abbiamo accompagnata noi…».