La Cantele è soddisfatta: “Ho fatto di tutto per vincere”

L’organizzatore di questo evento, Mario Minervino, fa trapelare un po’ di stanchezza, ma non nasconde la soddisfazione per una giornata davvero speciale: «Quando organizzi una gara del genere, ti sembra sempre la più bella, ma questa volta credo possa essere davvero così, in più oggi il tempo è stato clemente regalandoci il sole e un clima realmente primaverile. Un pubblico come quello che oggi ha riempito le strade di Cittiglio credo non si sia mai visto per una gara di ciclismo femminile, una soddisfazione enorme, vogliamo cercare di dare un tono altissimo a questa disciplina, una risonanza di livello mondiale».
Minervino svela poi un suo sogno, anche se non vuole affrettare i tempi: «Riuscire ad arrivare un giorno ad organizzare la Settimana Tricolore sarebbe davvero speciale, ma per ora rimane solo un desiderio inespresso e mi sa che rimarrà tale, per ora. Riuscire a mettere in piedi un evento come quello odierno è già abbastanza impegnativo, ma in un futuro…».
Prima delle italiane e quinta assoluta finale è arrivata l’arcisatese Noemi Cantele, che ha corso un’ottima gara, tenendo fino alla fine con le prime e cedendo solo allo sprint. «Posso dire di essere abbastanza soddisfatta della mia gara – ha detto la Cantele -. Certo, si pensa sempre di poter fare meglio, ma arrivare in volata con gente come Vos e Johansson vuol dire che devi essere davvero perfetta per batterle. Durante la corsa ho cercato di attaccare, ma loro hanno retto alla grande, senza mai perdere terreno nei miei confronti». La varesina sottolinea inoltre la difficoltà della tappa odierna di coppa del Mondo: «Altre volte la corsa era meno impegnativa e aveva preso una piega strana, quest’anno invece la prova era davvero selettiva e si è visto sin dai primi chilometri con il gruppo di testa che ha retto il vantaggio fino al traguardo. Questa comunque era la prima corsa dell’anno e posso accontentarmi del quinto posto, posso dire che ho pedalato bene fino alla fine senza problemi, purtroppo alla fine avevo al mio fianco dei fenomeni dello sprint».