Sì alla tracciabilità, no alla burocrazia
Coldiretti scrive a Regione e Provincia per semplificare le procedure di gestione dei rifiuti nelle aziende agricole
«La burocrazia che serve è amica delle imprese. La burocrazia che costa e fa perdere tempo è invece la peggior avversaria delle imprese, soprattutto in un periodo come questo dove le aziende faticano a rimanere a galla e ad uscire dalla crisi». Esordisce così il presidente di Coldiretti Varese, Fernando Fiori, commentando il nuovo processo di tracciabilità dei rifiuti speciali che – dopo l’entrata in vigore del decreto del ministero dell’Ambiente – dal 29 aprile prossimo coinvolgerà le imprese agricole del territorio. «La nuova procedura per la gestione dei rifiuti SISTRI è purtroppo l’ennesimo esempio di burocrazia negativa; per questo tutti quelli che possono – istituzioni e non – devono impegnarsi a semplificare e ad abbattere i nuovi balzelli che si scaricano sulle nostre imprese» spiega.
L’informatizzazione del sistema, i moduli e le pratiche legate alla nuova gestione dei rifiuti (senza contare le multe e le penali correlate) vanno ad appesantire un sistema, come quello agricolo, già messo a dura prova dal mercato. Il rispetto per le norme e la salvaguardia dell’ambiente restano per Coldiretti fondamentali ma si chiedono soluzioni meno impattanti sul lavoro degli agricoltori.
«Ci siamo mossi tempestivamente con il ministero – continua il presidente Fiori – ma abbiamo anche scritto una lettera a Formigoni, chiedendo un suo intervento sul Ministero dell’Ambiente; abbiamo inviato una seconda lettera all’Associazione delle province lombarde, per sollecitarle a mettere in atto provvedimenti, che semplifichino le procedure gestionali; abbiamo infine chiesto un incontro all’amministrazione provinciale di Varese, perché adotti l’accordo di programma, per esonerare dagli adempimenti amministrativi più gravosi le piccole imprese agricole, che conferiscono in modo occasionale e saltuario i propri rifiuti al servizio pubblico o ad altro circuito di raccolta”.
«Ci aspettiamo – aggiunge il direttore di Coldiretti Varese Tino Arosio – che il nostro appello sia ascoltato e che le nostre proposte accolte. Occorre però che si cambi registro: non è possibile che in Italia si facciamo le normative per risolvere le grandi questioni (come l’emergenza rifiuti in alcune regioni del Sud), magari con il giusto obiettivo di evitare infiltrazione della delinquenza organizzata in queste vicende a rischio, senza però tenere conto che gli obblighi, i procedimenti così complicati
e i costi spesso ingiustificati, si applicano anche alle micro imprese – in questo caso agricole – che di tutto han bisogno fuorchè di queste complicazioni».
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