Il progetto delle stazioni unificate deve “dimagrire”

Non si torva un investitore private disposto a impegnare 150 milioni di euro anche a fronte dei futuri guadagni che l'affare gli garantirebbe. Comune e Regione dovranno rimodulare il progetto

Fai costruire un quartiere a un cartello di grandi imprese immobiliari e loro ti realizzeranno in cambio una nuova stazione. Sembra facile l’equazione, ma in realtà è davvero complesso il compito che hanno di fronte gli enti che vogliono realizzare l’unificazione delle stazioni di Varese. Il progetto deve cambiare rotta. Doveva attrarre investimenti pari a 150 milioni di euro ma il mercato immobiliare è in crisi, e nessun privato può sostenere tali costi. Il masterplan redatto in Regione due anni fa proponeva persino diverse soluzioni per dare un volto nuovo al quartiere, e si era spinto a ipotizzare la costruzione di tre grattacieli. Non che oggi il comune e la Regione abbiano gettato la spugna ma il realismo in questo momento deve prevalere. Lo hanno annunciato l’assessore regionale Raffaele Cattaneo e il sindaco Attilio Fontana, che hanno tenuto oggi, la riunione del collegio di vigilanza dell’accordo di programma (iniziato nel 2007) insieme alla Provincia (c’era l’assessore Carlo Baroni), a Rfi, Ferrovie Nord, l’assessore Fabio Binelli, responsabile dell’urbanistica del comune di Varese. Il titolo del summit è chiaro: «Riorganizzazione».
Cattaneo ha spiegato che l’accordo sta evidenziando tempi diversi da quelli inizialmente previsti: «Sono emerse delle criticità, in primo luogo la grave crisi del settore immobiliare. Autofinanziare l’opera con la mera valorizzazione urbanistica delle aeree è oggi più difficile». L’alternativa sarebbe quella di metterci soldi pubblici, ma non è stata nemmeno presa in considerazione. Risultato. «Il progetto deve dimagrire».
In primo luogo, gli enti coinvolti hanno deciso di assegnare ai tecnici il compiti di esaminare soluzioni più snelle, in primo luogo valutando l’utilizzo di aree che sono già a disposizione degli enti pubblici, come il comune e le due società ferroviarie, e accantonando così l’idea di coinvolgere altre zone acquisendole da privati. Di quanto devono diminuire i costi stimati? «Non siamo in grado di dirlo adesso» hanno spiegato Fontana a Cattaneo – tuttavia rimane la forte volontà di tutti di andare avanti, concentriamoci sulle aree di proprietà dei nostri enti e poi il 22 luglio ci incontreremo ancora per valutare la situazione».
I principi di base rimangono quelli. Le difficoltà crescono ma Comune e Regione ribadiscono che ritengono il progetto basilare per la città.
La riduzione del progetto trova favorevole l’assessore all’urbanistica Binelli, secondo il qualche già due anni fa le immobiliari avevano espresso perplessità sul masterplan, ritenuto eccessivamente impegnativo.  

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Pubblicato il 10 Giugno 2010
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