Da Torino e Lugano per la Casa in piazza
Alla prima borsa immobiliare hanno partecipato oltre tremila persone, tanti visitatori arrivavano da fuori provincia. Isabella Tafuro: «Un messaggio di ottimismo vero è arrivato dai giovani al primo acquisto»
Sono arrivati da Milano, Torino e dalla Svizzera. La prima Borsa immobiliare di Varese ha attirato moltissime persone da fuori provincia. Gli organizzatori hanno stimato almeno tremila presenti in totale, tra cui moltissimi giovani in cerca del primo acquisto. «È arrivata una ragazzina accompagnata dalla mamma – racconta Isabella Tafuro, presidente della Fiaip, Federazione italiana agenti immobiliari professionali – e mi ha chiesto: “se trovo un lavoro quanto posso chiedere di finanziamento, quanto devo anticipare e che tipo io immobile mi conviene comprare?” Una giovanissima che ancora non sta lavorando e già sta pensanso all’acquisto della casa è un segnale di ottimismo vero». Il bilancio della tre giorni della“Casa in piazza” per gli operatori del settore è stato più che positivo. «Il mercato finalmente si sta muovendo – continua la Tafuro – siamo soddisfatti perché abbiamo visto pochi curiosi e molti clienti veri, intenzionati all’acquisto e con idee ben precise. Positiva anche la coesione tra i vari operatori, abbiamo agito come un vero team dando le risposte che i visitatori chiedevano».
Tra le domande più frequenti poste agli operatori: la donazione di immobili e la compravendita, quando è meglio usare l’una o l’altra per trasferire il patrimonio immobiliare; che tipo di mutuo scegliere per l’acquisto; le agevolazioni fiscali e il risparmio energetico; come scegliere la seconda casa. «Abbiamo visto molti genitori che volevano acquistare immobili per i figlii – racconta
Santino Taverna, presidente provinciale e regionale della Federazione italiana dei mediatori e agenti di affari – e questo è un buon segnale perché vuol dire che si pensa al mattone come un investimento sicuro e duraturo. È stato interessante vedere il continuo andirivieni tra gli stand degli operatori immobiliari, l’help desk del consiglio notarile e le banche. Alcuni si interfacciavano prima con il credito e poi venivano da noi, ma tutto in chiave propositiva. La cosa bella di questa manifestazione è stata proprio questa circolarità: i visitatori ottenevano una risposta per ogni domanda relativa all’acquisto».
Santino Taverna, presidente provinciale e regionale della Federazione italiana dei mediatori e agenti di affari – e questo è un buon segnale perché vuol dire che si pensa al mattone come un investimento sicuro e duraturo. È stato interessante vedere il continuo andirivieni tra gli stand degli operatori immobiliari, l’help desk del consiglio notarile e le banche. Alcuni si interfacciavano prima con il credito e poi venivano da noi, ma tutto in chiave propositiva. La cosa bella di questa manifestazione è stata proprio questa circolarità: i visitatori ottenevano una risposta per ogni domanda relativa all’acquisto».Gli operatori del mercato sperano molto nella ripresa e nel ruolo che potrà giocare la cedolare secca, la nuova tassazione sugli immobili che abbatte al 20% la tassa che i proprietari devono pagare. «La cedolare porterà più unità da locare sul mercato e quindi un beneficio per le classi meno abbienti perché i prezzi della locazione dovrebbe ro calare – conclude Taverna – e questo è propedeutico per la compravendita. Non dimentichiamo che l’incidenza del settore sul pil complessivo è pari al 15%.e che per far ripartire il settore e alimentare la filiera bisogna finanziare il ceto medio. Tradotto in altre parole significa: dare più fiducia alle persone».
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