Carrozza segna nel recupero, esplode la gioia del Varese
I biancorossi espugnano (3-2) l'Euganeo di Padova grazie alla punizione-bomba dell'ala pugliese. Veneti due volte in vantaggio, acciuffati prima da Dos Santos e poi da Frara. La squadra di Sannino è sesta
Il Varese riesce dove ben otto squadre avevano fallito, vincere all’Euganeo di Padova, replica l’impresa di Vicenza e sale al sesto posto in classifica, davanti a Empoli e Torino. In Veneto finisce 3-2 per i biancorossi al termine di una partita che, dopo una mezz’oretta senza spunti, è diventata un’altalena di emozioni e di gol. Due volte avanti nel punteggio, i padroni di casa non hanno fatto i conti con l’eccezionale reazione dei ragazzi di Sannino che hanno trovato la forza di raddrizzare il match con Dos Santos prima e con Frara poi. Reti che sono state un antipasto dell’apoteosi, giunta in pieno recupero, quando è toccato a Carrozza (meno di mezz’ora in campo per via dei recenti guai fisici) indovinare la punizione vincente guadagnata di nuovo da Frara. Le mosse in corsa di Sannino si sono rivelate azzeccate e hanno lasciato a bocca asciutta uno stadio che finora non aveva concesso nulla a nessuno e una squadra di primissimo piano in cui Succi si è confermato un giocatore superiore pur non segnando (gran palo sul finire del primo tempo). Il fatto che il Varese abbia "messo via" anche i biancoscudati è quindi ancor più significativo: vuol dire che questa squadra ha diverse marce in più che sulla carta le avversarie non si aspettano. E quando vengono ingranate pemettono di sconquassare qualsiasi difesa.
FISCHIO D’INIZIO – I biancorossi sfidano il fortino dell’Euganeo, campo in cui i biancoscudati hanno fatto 20 dei 24 punti totali in campionato. Sannino non recupera Pesoli e schiera Zappino in porta, Pisano, Camisa, Dos Santos e Pugliese in difesa, rispettivamente da destra a sinistra. A centrocampo Tripoli e Zecchin sono gli esterni con Carrozza che parte dalla panchina. In attacco senza Ebagua è confermata la coppia formata da Neto Pereira e Cellini. Calori, mister del Padova, si affida in attacco alla verve di Succi, capocannoniere della categoria con 14 gol. Camisa e compagni ancora una volta scendono in campo con la casacca nera.
IL PRIMO TEMPO – .La gara comincia con i ritmi bassi e nei primi minuti non ci sono grosse emozioni. Al 10′ il Padova cerca di sfondare con la forza ma il tiro cross di Gallozzi da destra sfila davanti alla porta di Zappino senza impensierire la difesa biancorossa. Al 15′ si vede il Varese: combinazione Neto-Cellini e tiro di prima di Buzzegoli decisamente a lato. Il match si trascina senza grossi sussulti fino a metà tempo quando i padroni di casa provano a far fruttare una sterile superiorità di possesso palla; bisosogna arrivare al 29′ per segnalare il primo tiro in porta, quando Di Gennaro ci prova direttamente su punizione; Zappino è attento e mette in angolo con un bel tuffo sulla propria sinistra. Succi prova ad inventare qualcosa per animare la gara, ma da un suo cross dalla sinistra il colpo di testa di Cuffa è centrale e bloccato senza problemi dal portiere italobrasiliano che però al 35′ è costretto a capitolare: Gallozzi porta infatti in vantaggio il Padova insaccando in diagonale da vicino un bell’assist di Succi con la difesa di Sannino non senza colpe. La reazione ospite è immediata e il pareggio del Varese arriva al 41′ con Dos Santos che in mezza girata (nella foto) mette in rete un calcio d’angolo angolo di Zecchin dalla destra facendo esplodere i tifosi in trasferta. Al 44′ si vede anche Cellini che con un’azione caparbia si conquista un calcio di punizione dal limite dell’area, ma il tiro di Zecchin sbatte sulla barriera e non porta pericoli ad Agliardi. Prima della fine c’è ancora tempo per Succi che si invola in contropiede e con un gran destro dalla distanza coglie il palo interno andando vicinissimo a siglare il secondo vantaggio dei padroni di casa.
LA RIPRESA – Comincia con maggiore verve il secondo tempo che non tradirà le attese fino al fischio finale. Già al 4′ Succi prova a girare di testa un cross dalla sinistra di Renzetti, ma la conclusione del capocannoniere termina lontana dalla porta varesina. Prima del quarto d’ora c’è uno scontro aereo tra Cesar e Pisano, sanguinanti e costretti a ricorrere alle cure dei dottori. Poco dopo però (15′), con il terzino del Varese ancora fuori per farsi medicare (mentre Cesar è già in campo) il Padova ritorna in vantaggio con Bovo, troppo solo, che di testa mette in rete un angolo di Di Gennaro.
Sannino non si arrende e prova a cambiare l’assetto offensivo della squadra, togliendo Cellini e Tripoli e mettendo Carrozza ed Eusepi mentre in precedenza aveva effettuato la consueta staffetta Buzzegoli-Frara. I padroni di casa lasciano qualche spazio in difesa, ma sono pericolosi in ripartenza come al 29′ quando Italiano sfiora il palo con un destro dal limite. Al 31′ Carrozza inizia a spaventare la retroguardia di Calori, prova il tiro a giro sul secondo palo ma non trova lo specchio della porta. Poco dopo, è il 37′, Frara trova il gol del 2-2 girando con il piatto destro con precisione perfetta un assist di Neto che sul fondo si fa largo tra tre difensori e azzecca il passaggio vincente. Per il mediano di scuola Juve è il primo gol con il Varese, una gioia sfogata con una gran corsa e un urlo alla Tardelli (foto).
Il 2-2 accontenterebbe quasi tutti, ma non questo Varese che dimostra di avere ancora risorse per mettere i padroni di casa alle corde. Al 41′ Carrozza prova la girata nel cuore dell’area a conclusione di un’azione nata dal piede del fischiatissimo Zecchin, ma Agliardi sventa in tuffo e strozza l’urlo di gioia dei biancorossi. Si va nel recupero e l’urlo è doppio al 48′: Frara si beve due difensori sulla sinistra e guadagna una punizione al limite dell’area, sulla palla va Carrozza il quale calcia una punizione bomba che schizza davanti ad Agliardi e beffa il portiere. Non c’è più tempo se non per sancire il successo del Varese tra la festa dei propri tifosi e cinquemila padovani ammutoliti. Per Camisa e compagni fanno nove partite utili di fila e il sesto posto in graduatoria: l’anticamera del paradiso, con buona pace di Sant’Antonio.
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