Pd, Taricco: “Pronti per le elezioni amministrative e nazionali”
Ufficializzata la nomina del segretario provinciale. Al congresso si parla del voto nei comuni nel 2011, ma anche della possibile caduta del governo. La parola d'ordine però è "lavoro"
A Varese è il giorno del Partito democratico e del nuovo segretario, Fabrizio Taricco. Nessuna sorpresa nel giorno del congresso provinciale, dato che Taricco era candidato unico alla segreteria. Scelta quest’ultima che ha creato qualche malumore nella base, con il caso più “eclatante” del circolo di Brebbia. «So che non tutti hanno approvato e condiviso scelta – dice Taricco -, ma ho la serenità di aver seguito un percorso coerente che ha visto la convergenza delle varie componenti del partito. Da oggi mi sento impegnato per lavorare per il partito di tutti».Davanti alla platea formata dai delegati, da vari esponenti locali del partito e dai “big” – il senatore Paolo Rossi, il deputato Daniele Marantelli, il segretario regionale Stefano Tosi raggiunto nel corso della giornata dal collega Alessandro Alfieri – il neo segretario che succede a Tosi, ha affrontato vari aspetti della situazione politica, sia locale che nazionale. A partire dalla tornata delle elezioni amministrative dell’anno prossimo, per cui Taricco delinea la posizione del Pd. «Lo strumento primarie è una risorsa da usare con attenzione e cautela, scegliendo tempi e modi di comunicazione. Dobbiamo lavorare in squadra per invertire il risultato negativo dell’anno scorso, solo in parte compensato dalla vittoria di Saronno. Tocca noi avanzare proposte in merito a idee e candidati: senza arroganza, ma senza subire condizionamenti. Andiamo però oltre i partiti per coinvolgere il maggior numero di persone».
Da Varese alla situazione nazionale del paese e del partito. «La maggioranza di centrodestra si trova in
una situazione di marasma destinata a chiudere una stagione tra le peggiori della nostra storia. Dobbiamo sentire l’importanza del momento e pensare alle conseguenze: se ci saranno elezioni anticipate noi saremo pronti. Pronti sulle scelte e sui programmi, ma anche a parlare un linguaggio chiaro ai cittadini per convincerli della nostra credibilità».
una situazione di marasma destinata a chiudere una stagione tra le peggiori della nostra storia. Dobbiamo sentire l’importanza del momento e pensare alle conseguenze: se ci saranno elezioni anticipate noi saremo pronti. Pronti sulle scelte e sui programmi, ma anche a parlare un linguaggio chiaro ai cittadini per convincerli della nostra credibilità».Ma per farlo, chiarisce Taricco, tutti nel Pd devono lavorare in modo più coeso. «Vorrei un partito più aperto, unito e credibile. Dobbiamo avere la capacità di confrontarci all’interno, ma presentare una posizione unitaria ai cittadini: gli avversari sono altrove. Per questo serve responsabilità e sforzo di tutte le componenti. Nella nostra provincia, non ci saranno territori e circoli privilegiati nel rapporto con la segreteria provinciale. Voglio invece valorizzazione il ruolo degli iscritti e dei volontari e coinvolgere di più i giovani».
Anche nel rapporto con la Lega Nord, il neo segretario “richiama all’ordine” il partito. «È tempo di assumere un atteggiamento fermo nei confronti della Lega che ormai è una macchina acchiappa “cadreghe”. È arrivato il momento di rompere la spirale del silenzi e smascherare le contraddizioni del Carroccio. La sfida non può prescindere dalla battaglia sul federalismo: il federalismo delle responsabilità e non dei proclami, che garantisca uguaglianza di prestazioni per tutti i cittadini».
Taricco, nel suo primo discorso da segretario, ha parlato anche di integrazione, di Malpensa, di imprese. «Siamo e continueremo ad essere il partito del lavoro, della solidarietà, della legalità, della laicità, dell’integrazione, delle regole. Prendiamoci un impegno concreto: far sì che la parola lavoro sia sempre presente nei nostri discorsi». E chiude con un vinto alla “passione”. «Dobbiamo voler bene al nostro partito. Qualcuno ha detto che solo Vendola e Lega hanno passione politica. No, è anche noi abbiamo passione, fa parte del nostro DNA e della nostra storia politica. Il Pd è grande partito nazionale, popolare e riformista».
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