Ricordi e futuro nella storia di Adamoli
L'ex consigliere regionale ha presentato il suo libro "Cuore e Regione". «Uno come me si può congedare dalle istituzioni, ma non dalla politica»
La politica è quindi la vera protagonista della serata, del libro e della vita di Adamoli da quando giovanissimo ha preso la tessera dalle DC a quando due anni fa ha deciso di aprire il suo blog. «Con molte delle persone che vedo qui in sala – ha detto Adamoli – ho fatto politica quando la politica erano i circoli, le sezioni, le riunioni. Se oggi si continuasse a fare così, saremmo fuori dalla società». Per uscire dal “bunker” invece – quello metaforico in cui la politica sembra bloccata, ma anche quello reale, ovvero il piano seminterrato in cui si riunisce il Pd varesino nella sede di viale Monte Rosa – secondo l’ex consigliere regionale «bisogna usare gli strumenti che ti possono aiutare a persuadere soprattutto i giovani. E oggi questo vuol dire internet».
Giovani che tornano continuamente nella serata, anche nelle parole di chi ha affiancato Adamoli nella presentazione: il co-autore Federico Bianchessi, l’editore Giuseppe Redaelli, il direttore di Prealpina Giancarlo Angeleri e quello di Varesenews Marco Giovannelli. Ed è proprio quest’ultimo che punta l’attenzione su un aspetto del libro solo apparentemente secondario, ovvero la formazione da autodidatta dell’autore. «È dal racconto delle lezioni per migliorare l’italiano, della scuola serale, della laurea presa in “tarda età” che esce l’immagine di un’umanità intensa e diversa. Con questo libro Adamoli lascia un messaggio straordinario ai giovani, ma anche la politica ha bisogno di questa testimonianza». Testimonianza che passa soprattutto nelle pagine dedicate al periodo di Tangentopoli, ai quattro giorni di detenzione a San Vittore, alle dimissioni (qui la sua lettera) e alla piena assoluzione. Un capitolo che per Adamoli si è “chiuso” definitivamente forse solo otto anni dopo, quando alle elezioni regionali del 2000 è stato rieletto, segno tangibile che il rapporto di fiducia costruito negli anni con la gente non era andato perso.
Alle 23, dopo l’incidente del controsoffitto caduto, la “serata dei ricordi” si è chiusa con un lungo applauso. «Uno come me si può congedare dalle istituzioni, ma non dalla politica». Una frase che sembra non lasciare spazi a una possibile candidatura di Adamoli a sindaco di Varese, ma che nel corso delle due ore torna più volte come provocazione. E non è sfuggito infatti ai presenti che, a tratti, il dialogo con il sindaco Attilio Fontana, seduto al suo fianco, quasi sembrava un preludio ad un confronto fra “sfidanti”. Adamoli ride, ma su Varese ha le idee chiare. «La città ha delle potenzialità che ancora non sono state espresse al meglio. Non è con il turismo che si rilancia la città, ma con una visione per il futuro dell’università, delle scuole, della sanità e dei parchi».
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