Gli studenti “entrano” in carcere per studiare la legalità
Inizia la quarta edizione per percorso educativo che affianca le scuola varesine e la casa circondariale
"Per conoscere bene una persona, devi condividere del tempo insieme". È la riflessione nata da una ragazza varesina delle scuole superiori dopo il progetto "Educazione alla legalità" a cui ha partecipato l’anno scorso. Per questo – nella quarta edizione dell’iniziativa che è stata presentata venerdì sera all’istituto Maria Ausiliatrice – è stato inserito un altro tassello. Non solo lavori paralleli di riflessione fra studenti e detenuti della Casa Circondariale varesina, ma anche la possibilità, per un ristetto gruppo di ragazzi e ragazze, di partecipare alle attività scolastiche e non delle persone detenute.
Il progetto coinvolgerà anche quest’anno l’Isis Newton e il Liceo Cairoli. In questa edizione si aggiungeranno anche l’Istituto Maria Ausiliatrice e lo Sportello Provinciale Scuola Volontariato dell’Ufficio Scolastico Territoriale.
Da qui a maggio studenti e detenuti seguiranno due distinti percorsi di riflessione. I ragazzi incontreranno anche gli operatori, gli educatori e gli agenti di Polizia Penitenziaria. Poi, ci saranno incontri faccia a faccia e infine la tradizionale giornata conclusiva con una festa.
Alla serata di inaugurazione oltre ai quarantacinque allievi che hanno deciso di aderire, erano presenti per la prima volta anche i genitori, in tutto cinquanta, che quest’anno sono stati a loro volto coinvolti nell’iniziativa.
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