Riforma bloccata, chi brinda e chi no
Le opinioni di alcuni amministratori locali lombardi rispecchiano l'opinione dei big. “L'alleanza continua” per la maggioranza. Martina, Pd: “Abbiamo evitato nuove tasse, ora governo a casa”
Lega e Pdl ce l’hanno con chi ha affossato la riforma per motivi politici. Per il Pd invece, il voto di 15 a 15 in “bicameralina” sul federalismo municipale rappresenta l’occasione per evitare meno tasse per i cittadini. La politica italiana, anche a livello locale, è spaccata in due sulla riforma delle riforme, quella che dal 2009, anno di approvazione della legge delega sta riempiendo le pagine dei giornali con cedolare secca, imu, tassa di soggiorno e altre misure che ora torneranno all’attenzione, ma del Parlamento.
E’ l’opinione di due big locali della politica varesina – ma di governo – , Attilio Fontana e Gigi Farioli.
Il primo (foto in alto), leghista, non esclude il ricorso al voto in Aula e mette i puntini sulle i in un leit motiv del centrodestra: «il voto di oggi non equivale ad una bocciatura». Farioli scalpita per far approvare la riforma a ad ogni costo. Sul piano del Partito democratico, a livello regionale il segretario Maurizio Martina (nella foto) non ha peli sulla lingua: «La maggioranza ammetta di non essere più in grado di governare». Della stessa opinione anche consigliere comunale varesino del Pd Fabrizio Mirabelli.
Certo sul federalismo «sarebbe stata meglio una vittoria», ma la votazione in Bicamerale di oggi comunque «non è una sconfitta, è un pareggio». La precisazione è del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni (nella foto), che ha sottolineato la sovrarappresentanza di Fli» nella Bicamerale. «Sarebbe ora – ha osservato – che il presidente della Camera provvedesse a mettere a posto i conti». La convinzione di Formigoni è che in Aula il provvedimento passerebbe. «Sono convinto – ha osservato – che ci sarebbe il sì. Comunque il parere non era vincolante e il governo potrebbe procedere». Quello di Formigoni è «un invito al governo ad andare avanti». Nessuna preoccupazione per il rischio di elezioni anticipate. «Secondo me – ha concluso – il governo non deve andare a elezioni, ma deve andare avanti a lavorare. La maggioranza c’è, ancorchè risicata».
ordini di questioni: i Comuni hanno bisogno di autonomia fiscale e dobbiamo ottenere strumenti per poter fare bilanci ragionevoli nel 2011». Lo ha detto il presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino (Pd), all’uscita del consiglio nazionale dell’Anci, commentando l’esito del voto sul federalismo in commissione Bicamerale. «Un vero federalismo è necessario e possibile. Quello che è stato respinto era un pasticcio. Adesso, ci si fermi. Non ci sono le condizioni nè giuridiche, nè politiche per andare avanti». Lo ha detto Pier Luigi Bersani (foto a destra), segretario del Pd. «Berlusconi e Bossi prendano atto della situazione. Si creino condizioni politiche nuove e si rifletta finalmente sulle proposte di un partito come il Partito democratico, che ha le più forti e vere radici autonomiste», aggiunge Bersani.
«La Lega, pur di portare a casa il federalismo, accetta di tutto: da un federalismo che aumenta le tasse dei cittadini come era previsto dalla proposta Calderoli all’incertezza se passerà in Parlamento. Questa subalternità della Lega a Berlusconi tradisce il mandato dei suoi elettori al nord – ha detto Filippo Penati (Pd, nella foto qui a sinistra), vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia -; è la dimostrazione che così non si può andare avanti, non c’è più una maggioranza che governa il paese. Occorre dunque rinnovare l’invito al presidente del Consiglio a fare un passo indietro e verificare se c’è un’alternativa o meno».
della sua impossibilità di governare». È il leader della Cgil, Susanna Camusso (foto), a commentare il voto della bicamerale sul federalismo. Un voto che ha visto la parità tra sì e no, e quindi una sostanziale bocciatura del parere del relatore, che la Cgil legge dunque come «una buona notizia». «È una conclusione positiva -dice ancora Camusso – perchè così com’è questo decreto sarebbe stato un grande problema per i cittadini italiani rispetto ad un oggettivo aumento delle tasse per lavoratori dipendenti e pensionati. Ora vediamo se andranno avanti».TAG ARTICOLO
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