Un aiuto psicologico per le famiglie con disabili visivi
L'Unione italiana ciechi presenta un progetto a sostegno di genitori e adolescenti. Un calendario di incontri per affrontare la quotidianità e i cambiamenti
Venerdì 11 febbraio scorso la Sezione Provinciale di Varese dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ha presentato nella propria sede un nuovo progetto, ideato con il supporto della Fondazione Comunitaria del Varesotto, e nato per dare un valido aiuto ai genitori ed ai ragazzi con disabilità visive.
Principalmente rivolto ai ragazzi preadolescenti ed adolescenti e alle loro famiglie, si tratta di un calendario di incontri, guidati da due psicologi, la dottoressa Katia Caravello e il dottor Giampaolo Ragusa, che hanno il fine di fornire non solo un sostegno psicologico ma anche e soprattutto un valido aiuto per affrontare la quotidianità e i cambiamenti che queste età, delicate per ogni individuo, comportano.
Gli incontri dedicati ai genitori avranno cadenza mensile e vedranno momenti di teoria, esercitazioni pratiche e discussioni di gruppo; questo tipo di strutturazione tiene conto del problema della disabilità visiva alla ricerca di soluzioni che siano al di sopra del singolo. Gli incontri per i ragazzi partiranno da settembre e si svolgeranno ogni quindici giorni.
Come spiega la Presidente Angela Mazzetti, il progetto, forte di un anno di esperienza con gli adolescenti, si apre anche ai ragazzi delle scuole medie che risultano più sensibili nel passaggio scolastico e che devono confrontarsi con un nuovo ambiente, nuove persone e nuovi insegnanti di sostegno. Tutto questo accompagnato dai naturali mutamenti biologici e fisiologici del corpo, l’affacciarsi di nuovi sentimenti, il rapporto con i genitori ed il “nido” familiare che si evolve, la costruzione di una propria identità tra fantasia e realtà.
Importante, sottolineano i due psicologi, lavorare partendo proprio dal corpo e dal suo sviluppo fisico perché da esso partono i cambiamenti e le sensazioni, come l’essere impacciati e scoordinati, che già in ragazzi normodotati creano disagio e imbarazzo; la situazione risulta quindi amplificata in chi ha difficoltà visive. La percezione di sé, intesa come corpo fisico nello spazio, è importantissima in questi casi. Il lavoro prosegue a livello emozionale, affettivo, sessuale e relazionale.
Un lavoro che sarebbe utilissimo per tutti gli adolescenti e preadolescenti, e per le loro famiglie, al di là della disabilità di cui ora trattiamo.
La Presidente e lo staff dell’associazione intendono divulgare ampiamente l’iniziativa, davvero importante per i nostri ragazzi, informando i distretti scolastici e i servizi sociali del territorio varesino. Ricordando, con sensibilità e cognizione di causa, “che il mestiere di genitore è complesso e in continuo mutamento; la presenza di una disabilità aumenta questa complessità ponendo il genitore di fronte a scelte difficili, spesso radicali”. Un validissimo aiuto può giungere da progetti come questo.
Gli appuntamenti, che ricordiamo sono gratuiti e aperti anche per i non iscritti all’UICI, sono attualmente in fase di definizione, secondo le richieste degli utenti: è possibile chiedere informazione ed iscriversi contattando la sede di Via Mercantini 10 a Varese, telefonando ai numeri 0332-260348 e 333- 5879368.
L’indirizzo e-mail è uicva@uiciechi.it.
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