Il Dream Team Montello campione nazionale Uisp
I varesini hanno battuto in finale a Montecatini il Melegnano. Così il capitano Montanari: «Questa vittoria, frutto dello spirito di gruppo, la dedichiamo a Renato Vagaggini»
Ci sono delle vittorie che hanno un sapore speciale per chi le ottiene. Come la finale del campionato di Basket Uisp nazionale, disputata sabato scorso a Montecatini e vinta dai varesini del Dream Team Montello (Elmec) contro il Melegnano. Non ci poteva essere miglior regalo per i 50 anni di Renato Vagaggini, dirigente, anima e simbolo di questa squadra. E Davide (Koma) Montanari, 37 anni, capitano del Dream Team, non ha dubbi: «è a lui che va questa vittoria».Il Montello ci aveva provato già tre volte a vincere il titolo nazionale. L’edizione 2011 è stata quella buona perché, come dice il capitano della squadra, «era tutto scritto nelle stelle». (foto, da sinistra: Davide Montanari e Vittorio Ballerio)
I varesini non hanno avuto vita facile, perché a Montecatini c’era il meglio della categoria: Pescara, Milano, Como, Pistoia e Roma, con giocatori che nel passato recente hanno calcato anche il parquet della massima serie. Due gironi da tre, con partite da 8 minuti per quarto, per approdare all’ultimo atto, giocato sui 40 minuti regolamentari. «Quando siamo arrivati a Montecatini – racconta Montanari – abbiamo patito la differenza di clima, faceva molto caldo. Eppure abbiamo vinto subito di fronte a un bel pubblico».
Come in tutte le imprese sportive, anche in questa c’è stato un momento in cui si è capito che la vittoria era un obiettivo realizzabile. «Quando Melegnano ha battuto Como – continua il capitano del Montello – ho sentito che il titolo sarebbe stato nostro. In finale non c’erano i lunghi comaschi e l’esperto Zorzolo, ex canturino, che avrebbero potuto farci male. E poi, noi avevamo già battuto i milanesi. Insomma, intuivo che il destino ci aveva riservato il nostro momento di gloria».
Il Dream Team ha "un’arma vincente" che il suo capitano racchiude in una parola: condivisione. «Lo spirito di questa squadra è cameratesco e goliardico – spiega Montanari- . Io mi sento a casa e così penso che sia per gli altri. Basta una e-mail per le convocazioni e le uscite in pizzeria, rigidamente low profile».
Il capitano prima del futuro (dovranno difendere il titolo!), pensa ai compagni di squadra. Il team è formato da venti persone, tutte importanti, nessuna indispensabile. Quindi nessuna classifica e preferenza, perché il Montello è prima di tutto un gruppo. «Vittorio, Rinaldo e Alessandro Ballerio, Didi Corti, i fratelli Segato e tutti i componenti della squadra, nessuno escluso– conclude Montanari – sono la mia seconda famiglia».
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