Incubo finito, Nicola ha abbracciato la mamma
Arriva la conferma ufficiale: il ragazzo fermato a Zurigo dalla polizia cantonale è il 14enne scomparso da una settimana. In paese esplode la felicità
Incubo finito, Nicola è stato Trovato a Zurigo e ha riabbracciato sua madre. L’incontro, dopo ore di attesa, è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì, una settimana dopo che il 14enne aveva fatto perdere le proprie tracce. L’annuncio è stato dato dalla polizia cantonale della città Svizzera che nella mattina di mercoledì aveva fermato un ragazzo che corrispondeva alla descrizione di Nicola Tavaglione di Lcoate Varesino, scomparso da una settimana.
Il ragazzo ha fornito agli agenti delle generalità false e la polizia ha deciso di avvisare le autorità italiane. Giunta la notizia ai genitori, la madre è subito partita per Zurigo per verificare che si trattasse proprio del figlio, insieme al capitano dei carabinieri di Cantù. Il padre è invece rimasto a casa. In paese, a Locate Varesino, sono state ore di speranza, in cui l’attesa è stata lunga. Fino alla conferma finale: Nicola ha riabbracciato i suoi genitori.
Il ragazzo era scomparso mercoledì scorso, forse a causa di un litigio avvenuto a scuola. Sono subito scattate le ricerche che hanno coinvolto centinaia di persone tra carabinieri di Varese e Cantù, protezione civile delle due provincie e decine di volontari. Giorni di angoscia, fino alla decisione di martedì di sospendere le ricerche nella zona boschiva del Parco Pineta, dove erano anche stati ritrovati lo zaino e il cellulare di Nicola. Mercoledì sera l’appello video dei genitori e degli amici, rappresentati dall’educatore Luca Giancristofaro. Un tentativo estremo, diffuso anche da tutte le reti televisive nazionali, per ritrovare il ragazzo. Mercoledì l’epilogo della vicenda, per fortuna a lieto fine.
In paese il punto di riferimento è sempre stato il municipio: quando si appresa la notizia, per tutti i presenti, tra cui il sindaco Luca Castiglioni, c’è stato un gran sollievo: «Siamo contenti, felici che sia finito un incubo – spiega il primo cittadino in tarda serata -. Abbiamo anche noi appena avuto la conferma dal padre. Era molto emozionato e ancora frastornato dalle emozioni che ha vissuto in questi giorni. Ma tutto si è risolto bene. Naturalmente ringraziamo tutti quelli che ci hanno aiutato: i carabinieri di Cantù e di Varese, la protezione civile, le due Province, tutti i volontari che hanno aiutato nelle ricerche. Per fortuna è finito tutto per il meglio».
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