Cittiglio tricolore per la serata con Noemi Cantele

La bi-campionessa d'Italia è stata festeggiata dalla Cycling Sport Promotion, insieme a Ivana Panzi che vinse il titolo nel 1971

È stata un concentrato di emozioni, la serata organizzata dalla Cycling Sport Promotion di Cittiglio per celebrare la doppia impresa di Noemi Cantele, capace di vincere in Sicilia due campionati italiani in un colpo solo, su strada e a cronometro. Spostata dal parco al salone del vicino hotel “La Bussola” a causa del nubifragio che si è abbattuto sul Varesotto, la manifestazione ha visto una folta presenza di tifosi, amici, e addetti ai lavori. Due le ospiti d’eccezione: oltre alla festeggiata, ecco Ivana Panzi, l’unica altra varesina nell’albo d’oro tricolore che vinse il titolo nazionale nel 1971. Sotto la conduzione di Alessandro Brambilla, il pubblico ha vissuto l’alternanza tra parole e immagini: sullo schermo sono ripassati i filmati delle vittorie di Noemi a Milazzo (prova in linea, gara vinta allo sprint sull’ex iridata Guderzo) e a Paternò (contro il tempo), scanditi dagli applausi della sala.
Ma è stata ripercorsa l’intera carriera della ragazza di Arcisate, che domenica 17 luglio compirà trent’anni, attraverso un collage di immagini a fissare successi e delusioni. Poi Noemi ha raccontato qualche aneddoto delle propria vita; sullo studio ha detto: «Tenevo molto alla laurea in economia: solo dopo mi sono dedicata anima e corpo al ciclismo». Per quanto riguarda i suoi esordi ha ricordato che cominciò per gelosia verso il fratello Adriano. Noemi ha poi voluto sottolineare l’importanza della sua famiglia e gli unici suoi rimpianti, ovvero il mondiale di Stoccarda 2007 (venne colpita da una transenna caduta per il vento) e l’Olimpiade di Pechino che non poté preparare al meglio a causa di un piccolo problema fisico.
Il suo sogno più grande è Londra 2012 mentre tra le sue più grandi rivali ricorda Marianne Vos; parlando di italiane la varesina ha spiegato: «Tra me e Tatiana Guderzo c’è una rivalità forte, ma quando andiamo ai Mondiali noi azzurre dettiamo legge proprio perché riusciamo a formare un gruppo unito». La serata si è chiusa con la premiazione delle due campionesse d’Italia da parte di patron Minervino e e con l’assalto alla fuoriclasse di Arcisate per gli autografi sulle cartoline ricordo della doppietta tricolore, realizzate per l’occasione.

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Pubblicato il 14 Luglio 2011
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