Recalcati: “Puniti dalla poca continuità”
Il coach della Cimberio è più fatalista che arrabbiato. «Una volta ti gira bene, come a Casale, e una volta ti gira male. Volevamo fare il tiro che avevamo deciso di fare, ma non è entrato»
Charlie Recalcati, coach della Cimberio Varese, è più fatalista che arrabbiato. «Una volta ti gira bene, come a Casale, e una volta ti gira male. Volevamo fare il tiro che avevamo deciso di fare, ma non è entrato».
Nell’analisi della partita, il coach di Varese sottolinea le caratteristiche di Roma. «Ci siamo fatti battere – spiega Recalcati – permettendogli di sfruttare le loro qualità. Sono stati bravi a punirci per i nostri errori. Ad esempio, abbiamo perso molti palloni lasciandoli giocare in campo aperto. Abbiamo lasciato tirare Datome e i suoi canestri sul finale hanno determinato la gara. Abbiamo cercato comunque di vincere la partita, con momenti molto buoni, soprattutto in attacco, con buone conclusioni e un buon movimento di palla, per fermare la loro transizione. Purtroppo, non lo abbiamo fatto sempre e questa mancanza di continuità ci ha punito».
Sulla domanda dello scarso contributo della panchina (soprattutto Garri e Ganeto), coach Recalcati si arrampica sui vetri: «Anche Stipcevic è partito in panchina». Ma la prestazione di Rocco non è in discussione e «i suoi punti fanno media». Considerare Stipcevic (tra l’altro se il suo ultimo canestro fosse entrato, si sarebbe parlato di altro, cioè di una vittoria) panchinaro solo perché non è partito nel quintetto base, è una difesa d’ufficio che non regge.
Marco Calvani, coach dell’Acea Roma, lo aveva detto ai suoi prima della gara: «troveremo dei momenti di difficoltà e per fare un passo avanti bisogna superarli tutti insieme, perché senza un’anima si va poco lontano». E così, sul parquet di Varese, è stato: Roma ha vinto giocando una gara di grande volontà e ora puo’ guardare con un po’ più di serenità ai play-off. «Dovevamo mettere a posto tante piccole cose – continua Calvani- avevamo bisogno di una registrata di volontà e di voglia a livello difensivo. Tutti dovevamo essere coinvolti e questo ha permesso a tutti di stare in partita. Direi che c’è stata una svolta fuori dal campo».
«Considerando che Varese non aveva mai perso in casa – conclude il coach di Roma – ad eccezione della partita con Cantù, vincere qui non era facile. Sapevamo che con Diawara in partita c’era poco da fare ed è per questo che ho messo Dedovic per Datome, chiedendogli di mostrare il meglio della sua pallacanestro, come se fosse un negoziante che espone la sua merce. Direi che c’è riuscito bene. Siamo contenti del risultato perché un risultato negativo ci avrebbe messo in difficoltà sull’obiettivo dei play off. Dobbiamo ancora fare molto e il tempo non è tantissimo».
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