“Facciamo i giostrai da una vita, adesso tocca ai nostri figli”
Torna lo storico Luna Park di Pasqua organizzato dalla famiglia Busnelli che ha una tradizione secolare negli spettacoli viaggianti: “Il nostro cuore è cresciuto nelle sagre di paese”
Sono giostrai da sempre, lo era loro padre e anche il nonno. Sono la famiglia Busnelli, oltre 20 persone che sono cresciute e che sono rimaste nell’attività di famiglia per decenni. In questi giorni stanno montando le giostre del tradizionale Luna Park di Pasqua che rimarrà per due settimane a Tradate. «Ci veniamo da sempre, da quando una volta era posizionato nella piazza di fronte al Comune» raccontano i fratelli Luigi di 62 anni e Nando di 59. Oggi sono loro i capofila della famiglia: autoscontri, giostre per bambini, a catene, eslastici, barca gigante, attrazioni varie. Ma non solo: si occupano anche di organizzare il Luna Park per conto degli altri proprietari di giostre, circa 30 famiglie hanno montato altrettante attrazioni in piazza Mercato. (nella foto la più vecchia attrazione: i "calcinculo")
I tre fratelli, c’è anche Angelo di 57 anni, sono il punto di riferimento di tutti i giostrai. Se si chiede di qualcuno di storico, tutti indicano loro. Residenti a Mozzate, la città sulla Varesina, girano la Lombardia per tutto l’anno. «Nostro padre ci ha insegnato che il nostro cuore è nato e cresciuto nelle sagre di paese e noi abbiamo proseguito su questa strada – raccontano i due fratelli -. Non siamo nomadi, è il nostro lavoro a essere nomade, noi viviamo a Bollate e Mozzate. Certo siamo in giro tutto l’anno, ma è come il mercato: le bancarelle arrivano una volta alla settimana, noi torniamo negli stessi posti una volta l’anno».
Quando incontriamo i due fratelli stanno preparando i manifesti promozionali del Luna Park: «Abbiamo passato il montaggio delle giostre ai nostri figli – spiegano – noi ci occupiamo della parte burocratica e amministrativa». Non hanno alcun dubbio sulla vita che hanno fatto: erano i classici bambini che cambiavano scuola in continuazione seguendo i genitori nelle sagre, hanno fatto così i loro figli e lo stanno facendo i loro nipoti: «Abbiamo provato a farli stare a casa, magari con qualche zia, ma seguire i genitori e stare con questo lavoro ti entra nel sangue – spiega Luigi con una punta di commozione -. Quello che ci soddisfa di più è vedere la gente che si diverte, le famiglie che ritornano, le amicizie che si fanno. A volte, come è successo a noi, si incontrano anche le ragazze da sposare. Quella che ruota intorno alle giostre è una vera comunità, è questo che ci fa andare avanti».
Il periodo di crisi è comunque particolarmente difficile anche per questo settore. «Si sente, ci sono meno soldi per tutti – prosegue Nando -. Noi cerchiamo di affrontare al situazione facendo promozioni sottocosto come quest’anno. Tirando la cinghia cerchiamo di tenere viva la festa, la tradizione, sempre in collaborazione con il comuni».
«Con fatica ma si va avanti – aggiunge Luigi -. Qualcuno ha pensato di vendere tutto e cercare un lavoro più stabile, ma poi non ce l’ha fatta ed è tornato indietro. Il nostro è un lavoro che si fa col cuore, che scalda non solo noi, ma anche chi si diverte. Si cresce insieme e spesso si incontrano gli amici dell’anno prima. Cresciamo in un Luna Park perché siamo il Luna Park, noi e i nostri clienti amici».
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