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“Non mi resta che lo sciopero della fame: statemi vicini”
E già stata ricevuta dal Prefetto Alexandra Bacchetta, l’imprenditrice che ha cominciato lo sciopero della fame, e lo sta rendendo pubblico con un presidio davanti a Villa Recalcati. Ma per lei buone nuove non ce ne sono
E già stata ricevuta dal Prefetto e ha ricevuto la solidarietà dei politici del Pd varesino Locale Alexandra Bacchetta, l’imprenditrice che ha cominciato oggi lo sciopero della fame, e lo sta rendendo pubblico con un presidio che dura tutto il giorno.
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Proprietaria del Relais Cà dei Santi di via Molini Trotti, ha subito danni per un milione di euro nel tremendo alluvione del 2009 a causa del cedimento di un muro di villa Toeplitz palazzo di proprietà comunale. Malgrado abbia adempiuto a tutte le richieste della burocrazia e abbia ricevuto promesse e rassicurazioni, non ha ancora visto un euro: malgrado lei abbia anticipato tutto e venduto la casa pur di pagare regolarmente i suoi dipendenti. «Tra l’altro, i rimborsi mi sono stati negati in quegli anni in cui ora si scopre sono giratimolti soldi in corruzione: inevitabile pensare che dentro quelle mazzette ci fossero anche i nostri soldi, come quelle di altri nella mia stessa condizione».
Così ora ha deciso: sciopero della fame e presidio personale tutti i giorni davanti alla Prefettura finchè non avrà qualche risposta. «Sono già stata ricevuta dal Prefetto, che mi ha chiamato nella mattina di oggi» spiega l’imprenditrice «Sono tutti molto gentili, ma di fatto mi è stato detto che era troppo tardi, che l’alluvione non era stato abbastanza devastante, senza feriti e morti, che le persone da risarcire erano troppo poche. Io non ho altro da fare che restare qui tutto il giorno, la sera tornare dalla mia bambina e continuare lo sciopero della fame, per poi tornare davanti alla prefettura domattina. Conto sul sostegno di tutti voi, perchè solo mantenere alta l’attenzione può riportare la flebile speranza di una soluzione positiva».
La storia di Alexandra Bacchetta e dell’alluvione del 2009
A farle visita in giornata anche il Pd varesino: «Siamo andati come forza politica a portarle solidarietà, ci sembrava il minimo – spiega Fabrizio Mirabelli – Quando abbiamo segnalato il problema, riguardo l’alluvione, in consiglio comunale, negli interventi di replica ci avevano definiti “uccelli del malaugurio”, “cornacchie” : però disgraziatamente il tempo ci ha dato ragione. Ricordiamo bene le promesse fatte dal ministro Maroni e dal sindaco Fontana, che avevano detto che le risorse erano nella finanziaria. A fronte di danni privati per 20 milioni di euro e di danni pubblici per altri 20 milioni di euro, nell’ultima finanziaria di Berlusconi, c’erano stanziati 0 euro per i danni privati e 1 milione di euro per gli enti pubblici. Prima di illudere imprese e famiglie si dovrebbe andare con i piedi di piombo: a tre anni di distanza i risultati di queste promesse vuote sono questi drammi personali: persone costrette a fare lo sciopero della fame per richiamare agli impegni presi».
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