«Voi curate il dolore del corpo, Lui quello che sta nel cuore»
Visita all’ospedale di Cittiglio della guida della diocesi Comasca, toccata in queste ore dall’arresto di un parroco per abusi su minori
C’è il male fisico, che gli uomini col camice bianco curano ogni giorno facendo il proprio dovere. E c’è il male spirituale «che si annida nel cuore, inquina, fa male. In questo caso il medico per lo spirito, l’unico che ci può aiutare, è Gesù, a cui dobbiamo chiedere perdono per i nostri peccati».
Una frase pronunciata nel contesto di una commemorazione eucaristica officiata questo pomeriggio, 8 marzo, all’ospedale di Cittiglio da monsignor Diego Coletti, arcivescovo della diocesi di Como, che ha incontrato i fedeli, ma soprattutto il personale medico e sanitario della struttura.
Un consiglio che dà sollievo in un momento difficile per i tanti fedeli della diocesi comasca, scossa in queste ore dallo scandalo del parroco di San Giuliano finito in carcere con l’accusa di molestie sessuali su minore; fatto, questo, su cui monsignor Coletti è intervenuto con una nota dove oltre al sollevamento del sacerdote ha manifestato particolare attenzione nei riguardi della famiglia coinvolta in questa vicenda.
Gremito il piccolo spazio di culto: tanti fedeli, qualche paziente e moltissimi, tra il personale medico, hanno colto l’occasione per fermarsi a recitare una preghiera. I due i consigli che Coletti ha voluto donare ai fedeli sono stati tratti dalla lettura del Vangelo di Luca, la parabola “Di Lazzaro e del ricco epulone”: combatti le differenze tra chi è in salute e chi sta male, – è il pensiero di Coletti – e leggi i vangeli, unica guida per destreggiarsi nella vita, senza fermarsi alle apparenze, alla creduloneria e alla superstizione.
«Ci sono differenze giuste e ingiuste tra gli uomini – ha detto il Vescovo soffermandosi sul senso della parabola – . Quelle giuste, come le differenze di genere, per esempio fra uomo e donna, non vanno cambiate, o combattute, anzi: sono le belle differenze della vita. La Messa di oggi, tra l’altro la dedico alle donne, a mia mamma, a mia sorella. Bisogna invece intervenire su quelle ingiuste, di differenze, ad esempio quelle tra chi sta bene echi sta male».
Queste non si devono accettare ma combattere, «e voi – ha concluso Coletti rivolto ai sanitari – siete in prima fila in questo luogo di intelligenza e capacità umana che si mobilita per combattere il male». Al termine della messa, la guida spirituale della diocesi lariana ha incontrato il personale medico.
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