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Kurtic: “Se giochiamo così andiamo in serie A”
Il talento sloveno incita i suoi compagni. Rolando Maran: «Dovevamo fare una partita del genere per restare in corsa per questo sogno»
E’ più tirato del solito Rolando Maran, la testa è già al ritorno di sabato al Bentegodi di Verona. Due gol di scarto sono un bel bottino, ma nella terra dell’Amarone il fattore campo conterà molto. Il mister biancorosso prova a scherzarci sopra: «Quanto manca?».
Il Varese visto al Franco Ossola nella prima semifinale dei playoff effettivamente è un’altra cosa rispetto a due settimane fa. Il Verona non è mai entrato in partita e non tanto per demerito proprio, quanto piuttosto per la capacità dell’undici di casa di imbrigliare i suoi uomini di riferimento, Hallfreddson in testa. «Dovevamo fare una partita del genere per restare in corsa per questo sogno – dice Maran -. I miei ragazzi hanno messo coraggio, intensità e forza. Ne è venuta fuori una grande prestazione, ora andiamo a Verona con questo risultato. Siamo stati bravi per coraggio e aggressività».
Un rammarico però c’è: «Avremmo potuto segnare almeno un gol in più, con le occasioni avute da Rivas».
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I giocatori del Varese sono ancora pieni di adrenalina. Jasmin Kurtic ha già dimenticato (parole sue) di aver fatto gol, tra l’altro una rete fotocopia a quella realizzata con la nazionale slovena. «Dopo la sconfitta di Verona – racconta Kurtic – il mister ci ha portato qui in sala stampa e ci ha fatto rivedere il filmato della partita e così abbiamo visto quanto loro erano stati cattivi nella partita di ritorno. Noi questa volta siamo stati più cattivi e aggressivi di loro e questa è l’unica cosa che serve per salire in serie A. E se giochiamo così nessuno ci puo’ battere e noi in A ci andiamo».
Il talento sloveno tesse le lodi del compagno di squadra Daniele Corti (grande rientro il suo). «Gli devo tutto – dice il centrocampista -. Corti fa la differenza ed è lui che mi ha fatto crescere perché io non sapevo niente di tattica. E senza Corti oggi sarei stato in tribuna a guardare la partita».
Christian Terlizzi sa giocare al pallone e sa anche usare bene le parole: «Abbiamo disputato un’ottima partita con cattiveria e adrenalina. Adesso ci aspetta Verona, non temo la pressione perché andare a giocare contro 40 mila persone è uno stimolo enorme. Ed è lì che devi dimostrare di essere superiore. Comunque, questo è stato un grande Varese. E poi giocare con questo pubblico è un’emozione e non importa se non riempiamo lo stadio, perché ciò che conta è che ci sia il nostro zoccolo duro che ci incita sempre».
Andrea Mandorlini, mister del Verona, fa un’analisi molto equilibrata e riconosce la superiorità fisica della squadra di Maran. «Abbiamo preso due gol su due calci da fermo – dice il mister dei veneti – ma al di là di questi gol subìti, il Varese ha fatto meglio di noi. La loro aggressività ci ha creato molti problemi, non consentendocicdi fare in campo, soprattutto davanti, quello che sappiamo fare. Questo Varese è in formissima e sabato dobbiamo fare molto di più di quanto hanno fatto loro. Comunque, due gol come li abbiam presi li possiamo anche fare».
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