Cardiochirurgo denuncia ospedale per mobbing ma l’indagine è più ampia
Una clamorosa lotta interna nel reparto dell'ospedale di Varese. In procura c'è una denuncia su cui i pm stanno indagando e nel frattempo c'è un corvo che invia lettere anonime
Un cardiochirurgo dell’ospedale di Varese, Vittorio Mantovani, ha presentato una denuncia per mobbing contro l’ospedale di Varese. L’indagine è affidata al pm Massimo Baraldo.
Fa da sfondo alla vicenda una lotta interna alla cardiochirurgia dell’ospedale di Varese; un disagio che sarebbe in atto da tempo e che, secondo voci di corridoio, portò anche alle dimissioni del primario precedente, il dottor Sala. Il medico che ha intentato la denuncia lamenta il fatto di essere stato escluso, dal 2009 fino a pochi mesi fa, a suo dire in maniera aprioristica, da studi e interventi chirurgici di prestigio.
Il fascicolo in realtà è in questo momento aperto, per una questione tecnica, in capo al reato 572 di maltrattamenti, ma l’indagine è molto più complessa perché nella sua denuncia il medico ha indicato una serie di fatti e circostanze ora al vaglio della procura, che si appresterebbe anche a nominare un consulente per chiarire alcuni degli episodi contenuti nel fascicolo, attualmente coperti dal segreto istruttorio.
Nel reparto di cardiochirurgia, nel frattempo, il clima è stato guastato anche da una lettera anonima di cui hanno parlato nei giorni scorsi i quotidiani locali. Si tratterebbe di un "corvo" che, prendendo anche le cartelle cliniche dalla sala operatoria, ha inviato ai familiari di una anziana morta dopo un’operazione, una lettera anonima in cui accusava un cardiochirurgo di aver sbagliato l’intervento. L’indagine è affidata al pm Sara Arduini ma secondo indiscrezioni l’inchiesta starebbe andando verso l’archiviazione. L’ospedale di Varese ha tuttavia aperto un’indagine interna per chiarire chi stia diffondendo queste notizie.
La lettera con l’accusa del presunto errore medico giunse infatti direttamente a casa ai familiari e il loro avvocato Paolo Bossi presentò la denuncia prima al pm Tiziano Masini e poi al pm Sara Arduini della procura di Varese.
L’ospedale di Varese ha riferito nei giorni scorsi che il lavoro nel reparto, nonostante tutto, prosegue con serenità.
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