Il falò ricorda “il Monello pompiere”
Francesco Lucini, "Cecco" per gli amici, è morto quest'estate a 79 anni. Seguì 50 falò, un anno si sostituì persino ai vigili del Fuoco, e l'ultima pira l'aveva montata l'anno scorso. Il ricordo di Angelo Monti
Il falò di quest’anno è in ricordo di un Monello speciale: Cecco, cioè Francesco Lucini, è morto il 26 agosto scorso, a 79 anni, e si occupava del falò da oltre 50 anni. «Era nato a Cremona, ma dal 1956 era venuto a lavorare alla Leopoldo Pontiggia, industria di macchine utensili di Varese: dove rimase fino alla pensione» ricorda Angelo Monti, per tanti anni presidente dei Monelli della Motta, e amico di "Cecco".
Con Lucini, in azienda, lavorava anche quello che sarebbe diventato suo cognato, Angelo Bonizzi: tutti e due "fagocitati" nelle attività varesine da un Monello, Osvaldo Pedetti, che li portò nello storico gruppo bosino. Alla fine, sarebbero non solo diventati "i tre moschettieri" dei monelli della Motta, ma anche cognati tra loro: «Il Cecco, uomo dai valori rigidi ma molto scherzoso, diceva che lui e il Pedetti erano stati dei ladri: "avevano rubato" due sorelle al Bonizzi. E così furono tutti imparentati».
Come Monello della Motta, il ricordo di Angelo Monti è legato in particolare a un antico episodio, che risale agli inizi della sua presidenza: «Quando io divenni presidente trent’anni fa, il Comandante dei Vigili del Fuoco non consentì come invece era avvenuto nel passato – e come poi sarebbe successo in futuro – I Vigili del Fuoco ad essere presenti con le loro attrezzature, in particolare con la pompa che in qualche modo "governa" il fuoco durante il falò. Andammo così insieme a prendere l’attrezzatura al comune di Varese, e Cecco si fece coordinatore del servizio: in particolare, fu l’unico a utilizzare e dirigere la pompa durante il falò. Se non ci fosse stato lui, sarebbe stato un disastro: gestire il fuoco senza pompa era impossibile, e cecco fece uno sforzo tremendo per utilizzarla. Dopo tanti anni, ancora lui ricordava l’episodio come una fatica tremenda, e una grande responsabilità».
La fedeltà e l’impegno dei monelli, per Cecco, non è venuta meno con l’età. Anche negli ultimi anni è sempre stato addetto alla costruzione della pira: l‘ultima che ha aiutato a sistemare è quella dell’anno scorso. «Con lui hanno lavorato sempre tanti giovani, e la sua presenza ha permesso di farne affacciare molti a questa associazione, inserendone parecchi». Ora Cecco guarda il falò da lassù: e il fuoco di quest’anno è dedicato a lui.
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