Maroni: “La Lega è l’unica vincitrice”
Roberto Maroni ha salvato la Lega con la vittoria alla regione Lombardia, ne é convinto e lo dichiara senza mezzi termini al comizio organizzato a Varese, per festeggiare la vittoria alle elezioni regionali
“Noi della Lega siamo gli unici vincitori delle elezioni. La nostra è stata una vittoria politica, anche se abbiamo avuto una diminuzione di voti, a volte si può prevalere anche se diminuisci i consensi, come è accaduto nel 2001 quando prendemmo il 3,9%, ma andammo al governo”.

Roberto Maroni ha salvato la Lega con la vittoria alla regione Lombardia, ne é convinto e lo dichiara senza mezzi termini al comizio organizzato a Varese, per festeggiare la vittoria alle elezioni regionali: “Mi sono giocato tutto – afferma – ho messo sul piatto sia la nostra storia che la mia leadership, è stato un azzardo fatto con un pizzico di follia, ma anche una scommessa fatta sul futuro e ho avuto ragione. I grandi politologi dicevano che avremmo perso, citavano sondaggi che davano vincente Ambrosoli, e invece noi lavoravamo, e abbiamo sempre avuto fiducia nel nostro territorio, nella nostra gente. Ora la Lombardia ha un governo stabile, e andremo verso la macroregione del nord. A Roma non c’è neanche un governo, e io dico chi se ne frega di Roma. Roma viene dopo, noi faremo grande la nostra terra, la Lombardia”.
Maroni era raggiante: ha tenuto un comizio vero, politico, determinato. Ha usato anche toni popolari e ironici: “Bisognava avere due Maroni per fare quello che ho fatto, fatevelo dire da me…”. Poi ha elogiato la sua Lega. Quella che lo accompagnava sul palco con il segretario provinciale Matteo Bianchi, il sindaco Attilio Fontana, il presidente della provincia Dario Galli, non ha mai citato Umberto Bossi, ma ha invece dedicato la vittoria a Gianfranco Miglio, l’inventore della macroregione e ha attribuito a lui la primogenitura ideologica del movimento, sottraendola di fatti a Bossi, che ieri gli aveva fatto lo scherzo di presentarsi alla conferenza stampa finale a Milano, urlando “Padania libera”, con il sigaro in bocca, come quando era il capo indiscusso. E invece, questa sera Maroni ha ribadito che il capo é lui, e quando gli hanno chiesto qualcosa della politica nazionale, per esempio se i voti di Grillo sono anche voti leghisti in libera uscita, ha risposto che “ce li riprenderemo quei voti, quando la gente si renderà conto che Grillo è un bluff”. Intanto la sensazione é che la Lega, che in termini di voti ha fatto in certe zone un grosso passo indietro, ha tuttavia preso tempo e salvato tutto grazie alla personalità di Maroni, che ha potuto rivendicare persino il risultato lombardo delle sue liste. La Lega più la lista civica del segretario federale è il primo partito in regione. Meno verde, ma vivo.
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