“Non sono tutti uguali”: Etico presenta Giovanni Martina
Martina, già consigliere regionale dal 2000 al 2005, si ripresenta con la lista che che sostiene, da sinistra, il candidato Umberto Ambrosoli
"Non sono tutti uguali" è questo lo slogan che lancia la candidatura di Giovanni Martina tra le file di Etico, la lista che sostiene, da sinistra, il candidato Umberto Ambrosoli. Una candidatura lanciata nella mattina del 2 febbraio 2013, al circolo di Belforte, al fianco di Flavio Azzena del direttivo provinciale Cgil, Anna Muggianu della Rsu dell’ospedale di Tradate e Giovanni Bonometti, ex segretario provinciale di Rifondazione Comunista.
Martina, già consigliere regionale dal 2002 al 2007 «E’ stato riconosciuto da tutti come "uno che sgobba", che si da da fare, che ascolta il territorio e poi ne promuove le istanze»: così l’ha lanciato Giovanni Bonometti, ex segretario provinciale di Rifondazione Comunista e promotore della sua campagna elettorale, ricordando come «Se ci sono ancora gli ospedali di Luino e di Cittiglio questo lo dobbiamo solo a lui. La maggioranza e la Lega ne avevano deciso la chiusura. Ma lui, da una parte ascoltò le istanze dei cittadini e dall’altra seppe trattare con la maggioranza, con il risultato di riuscire a mantenerli in vita». Una candidatura che si basa sui fatti concreti ottenuti in passato, anche se dall’opposizione e che «E’ necessaria a maggior ragione oggi – prosegue Bonometti – perchè la situazione è difficilissima, e la tentazione dei cittadini di dire "tanto i politici sono tutti uguali" è molto alta. Lui però non lo è».
«La nostra provincia e la nostra regione sono in sofferenza: sono molti i disoccupati, moltissimi quelli in mobilità. Questo paese è stato governato negli ultimi 10 anni continuativaente dal centro destra, la regione lo è da 20, Varese lo è da sempre. I risultati, però, sono questi – sottolinea Martina – E non è solo la crisi a incidere: perchè in altri paesi vicini a noi hanno saputo trovare le soluzioni, penso alla Germania. Qui invece si è pensato ad altro, piuttosto che allo sviluppo industriale: hanno pensato a distribuire fondi alla sanità privata, alla realizzazione di strade e infrastrutture, a dare voucher per la formazione agli amici di Comunione e Liberazione. Ma i risultati sono che la gente non riesce a fare gli esami perchè non può pagare i ticket, e che per i bimbi che devono stare in mensa non possono mangiare se non pagano. Perciò dobbiamo occuparci di questo: è importante eliminare i ticket, è importante rifinanziare il fondo affitti. E’ importante risolvere il problema della mensa per i bambini che non possono pagare, per non avere trattamenti discriminatori tra famiglie».
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