Lastrico: “La Divina Commedia e mix di ricette per ridere”

L'attore e comico genovese sarà in scena venerdì 15 marzo, alle 21, con lo spettacolo "Facciamo che io ero io" per la regia di Gioele Dix e tanti dei suoi personaggi

Interpretare la Divina Commedia non è da tutti. Riscriverla in chiave ironica men che meno. Maurizio Lastrico c’è riuscito e chi se n’è accorto ha passato serate davanti alla televisione regalandosi grandi risate. Genovese, classe 1979, Lastrico si è fatto conoscere al grande pubblico sul palcoscenico di Zelig dove, con grande ironia, raccontava il dramma dantesco intrecciando storie di vita quotidiana. Alle spalle un percorso di studi al Teatro Stabile di Genova, tra drammi e cabaret e tanta gavetta, quanti i ricci capelli che porta ribelli. Ora, per la regia di Giole Dix ha raccolto tutte le sue fatiche in un unico spettacolo, “Facciamo che io ero io” che sarà in scena a Varese venerdì 15 marzo, alle 21.

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Cosa potranno vedere gli spettatori varesina venerdì sera?
«Questo spettacolo è un flusso di tutto il mio percorso artistico fatto fino ad oggi. Si trovano nuovi pezzi ma anche parti della Divina Commedia. Possiamo dire che è un riassunto di tutto ciò che ho presentato fino ad ora e di quello che mi piace fare»

C’è un personaggio o uno sketch a cui sei più affezionato di altri?
«Le ultime cose che faccio sono quelle che premono di più perché le sperimenti e speri che arrivino al pubblico. In ogni parte o personaggio però, c’è un pezzo del mio vissuto che porto nella recitazione. In questo nuovo spettacolo, per esempio, si troverà la figura del barista che racconterà la vita dell’intero bar in cui lavora. Sono tecniche di recitazione studiate negli anni che cerco di fondere nel cabaret. Ogni parte che va in scena ha quindi la sua importanza»

Come nascono nuovi personaggi o nuove storie?
«L’intuizione nasce sempre da qualcosa che hai vissuto, dalle tue esperienze o da situazione che vedi. Una battuta, una riflessione che diventa poi qualcos’altro e che senti l’esigenza di esprimere sul palco. C’è dietro anche un lavoro molto lungo fatto di scrittura, stesura e ri-stesura dello stesso pezzo. È un processo lungo che però, alla fine, deve arrivare in modo fluido, naturale, snello. Certo, sia ben chiaro, parliamo sempre di scemenze (scherza ndr)»

Come nasce la collaborazione con Gioele Dix?
«Mi aveva scritturato per «Sogno di una notte di mezza estate» e lì avevo notato la sua predisposizione e il suo intuito anche per il cabaret. La collaborazione è nata da lì, credo che sia una persona in grado di smuovere molte cose in me e io credo, dalla mia, di ricordargli un po’ qualcosa di lui quando era più giovane. Siamo di generazioni diverse e molte volte si crea dell’attrito ma credo che questo sia positivo e porti ad un confronto continuo»

Come ha reagito il pubblico a questo nuovo spettacolo teatrale?
«Molto bene. Sono molto contento anche se da perfezionista quale sono cerco sempre di migliorare. Vada a teatro ore prima di andare in scena per fare le prove e controllare che sia tutto apposto. Credo che lo spettacolo sia un po’come un Sudoko o una ricetta. Gli elementi ci sono tutti ma l’importante è mixarli bene»

Qual è il tuo rapporto con i social network e intenet?
«Controllo spesso i commenti del pubblico su Facebook e Twitter. A volte mi incavolo perché sono molto permaloso ma la maggior parte delle volte sono opinioni positive. Per quanto riguarda YouTube credo che sarà il nuovo canale su cui si esprimeranno anche i comici, in America succede già»

Meglio la Tv o il teatro?
«Se la televisione ti offre visibilità e un pubblico, perchè no? Il teatro dall’altra parte è un luogo che ti dà la possibilità di dilatare di più i concetti e non solo in termini di parole ma anche di espressività, di contatto e altro»

Dopo un lungo percorso artistico e tanti studi, c’è ancora un sogno nel cassetto?
«Avere uno spettacolo teatrale come quello che sto vivendo era un progetto che pensavo di realizzare almeno tra dieci anni. Quello che mi piace veramente sono le sorprese: il telefono che suona e un progetto nuovo e stimolante che ti permetta di condividere arte con altre menti. Quello che sogno quindi, sono altre chiamate inaspettate»

Cosa puoi dire ai varesini che ti vedranno a teatro venerdì?
«Di predisporsi bene. Sarà una bella serata e ci scambieremo un sacco di cose belle»

BIGLIETTI ANCORA DISPONIBILI
PREZZI INTERI – Platea €23,00 – Galleria 1 €20,00 – Galleria 2 €17,00

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Marzo 2013
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