I giudici dissequestrano ai Polita 4 milioni di euro

Il tribunale del riesame ha accolto la richiesta di sblocco dei beni della famiglia imprenditoriale. Erano stati "sigillati" su richiesta della procura della repubblica

Il tribunale del riesame di Varese ha dissequestrato il “tesoro” della famiglia Polita, circa 4 milioni di euro, beni mobili e immobili, che la procura della repubblica aveva fatto sequestrare, qualche settimana fa, imputando una serie di reati societari derivanti, in origine, dalle inchieste sull’albergo di Capolago, e sul passaggio di proprietà della clinica La Quiete (oggi estranea a ogni fatto). Da lì in poi la procura ha anche richiesto una serie di fallimenti. Ma oggi i Polita contrattaccano, forti del provvedimento (che sarà appellato dalla procura) del tribunale di Varese. In primo luogo, tutti i beni mobili e immobili tornano nella disponibilità dei Polita. Gli imprenditori varesini commentano soddisfatti. Soprattutto affermano che si tratta di una «incredibile e inquietante vicenda» e attribuiscono al pm che indaga, Agostino Abate, un «eccessivo agonismo» e «intenti persecutori».
I fratelli Sandro e Antonello Polita (foto) lamentano di essere indagati da 3 anni e di non essere mai stati interrogati. Gli imprenditori criticano anche il comportamento del curatore fallimentare della Ansafin, la società che faceva da capogruppo delle loro attività, che non avrebbe chiesto, agli attuali proprietari della clinica, il saldo di alcuni crediti che, a loro parere, sarebbero dovuti.
La vittoria al Riesame è una rivincita per gli imprenditori ma l’indagine è ancora in corso. I Polita, oggi, oltre alle critiche alla procura e alla «grande soddisfazione» per il dissequestro, sottolineano come in questa storia loro abbiano sempre manifestato una «proverbiale serenità, in quanto certi e fiduciosi che saranno riconosciute le nostre ragioni e le ingiustizie fin qui subite».
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Aprile 2013
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