L’assessore Clerici: “Mussolini è legato alla storia”
Il punto del politico del Pdl sul caso della mozione del Pd, presentata per revocare la cittadinanza onoraria del 1924 al duce
Interverrò ora sulla querelle Mussolini-Varese e poi mi eclisserò, per evitare le solite strumentalizzazioni.
Premetto che ritengo assurdo che si discuta di revocare una cittadinanza onoraria concessa ben 89 anni fa mentre l’economia della nostra città è in ginocchio e la disoccupazione schizza a livelli record. Mi rendo conto però che non ci si possa sottrarre alla discussione sollevata dal PD e dal mio amico Luca Conte (che nonostante tutto stimo, a differenza di qualche suo spocchioso e arrogante giovane collega), perchè fare politica significa confrontarsi sui temi contingenti come su quelli ideali e valoriali.
Una forza politica matura deve essere in grado di leggere con sereno distacco il suo passato. C’è chi, come il centrodestra, ci è riuscito, c’è chi ha bisogno di queste battaglie fuori dal tempo per sentirsi vivo politicamente.
Ma tant’è.
Mi limiterò ad una considerazione: la nostra amata Varese, senza Benito Mussolini non esisterebbe.
Non esisterebbe come Provincia (da Lui fortemente voluta nel 1927), ma nemmeno come Città (prima di quella data Varese era un agglomerato di "castellanze" disomogenee, spesso indipendenti (erano comuni Velate, Capolago, Bizzozero…).
Ma non esisterebbe non solo dal punto di vista amministrativo.
Varese, senza il Fascismo, non avrebbe una fisionomia dal punto di vista urbanistico ed architettonico.
Piazza Monte Grappa (con l’edificio dell’Inps, la Camera di Commercio, la torre civica, il palazzo delle Generali), la piazza della Questura, la palestra comunale dell’ing. Flumiani, le Poste, il Tribunale, l’ospedale neuropsichiatrico, la Casa del Mutilato, quella del Balilla, per non parlare dei bellissimi (e sconosciuti ai più) quartieri popolari Belfiore e Vittoria (che differenza con le case popolari di San Fermo e delle Bustecche!!)… Per non parlare dell’asse viario che dall’autostrada (la prima d’Italia, anch’essa guarda caso costruita nel 1924) porta ai palazzi del Governo della Città.
Varese al Fascismo e a Benito Mussolini deve molto, moltissimo.
Qualcuno può cercare di far calare l’oblio su quegli anni, ma non sarà una mozioncina a cancellare la Storia della nostra Varese.
Varese è e sarà sempre legata indissolubilmente alla figura di Benito Mussolini, piaccia o meno.
Non è certo uno Stefano Clerici qualsiasi a dirlo, ma la Storia.
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