Vendita “Frera-Truffini”, il Comune potrebbe rifarsi sugli ex amministratori
Nuova delibera della Corte dei Conti che approva la “exit strategy” dell’amministrazione e suggerisce di “valutare azioni di responsabilità per i costi sopportati ingiustificatamente”
L’amministrazione comunale valuti se ci sono azioni di responsabilità da avviare nei confronti degli ex amministratori che hanno stipulato il mutuo per la cessione della Biblioteca Frera e di Villa Truffini alla Seprio Servizi. È in sostanza il nuovo invito che ha presentato la Corte dei Conti con una delibera arrivata in municipio nei giorni scorsi. Delibera nella quale viene ufficialmente accolta con favore la exit strategy approvata dal consiglio comunale riguardo le “gravi irregolarità” riscontrate sulla cessione dei due immobili. Operazione che ha permesso all’allora amministrazione di rispettare il patto di stabilità, poi annullato dalla Corte dei Conti, con sanzioni che saranno applicate al Comune nel 2014.
La delibera integrale giunta in Municipio da parte della Corte dei conti
Ora l’invito della Corte dei conti si riferisce costi “sopportati ingiustificatamente” dalla Seprio per la stipula di quel mutuo, in quanto, di fatto, gli immobili dovrebbero ora tornare di proprietà del comune. Nella delibera si legge: «Questa Sezione, nulla osserva sulle misure intraprese, ma invita l’amministrazione a valutare se sussistono i presupposti per esperire azioni di responsabilità per i costi sopportati ingiustificatamente dalla società (e di riflesso dal Comune nella veste di socio unico) a causa della stipula di mutuo per l’importo di € 5.400.000,00 con contestuale iscrizione di ipoteca sugli immobili ex Frera e ex villa Truffini».
La Corte dei Conti avvisa però anche il Comune che terrà la situazione sotto controllo, per verificare che vengano attuate tutte le misure previste nella “exit strategy”: «Questa sezione prende atto delle misure correttive adottate dall’ente locale in adempimento della delibera Lombardia del 19 febbraio 2013 riservando ogni verifica sull’applicazione delle sanzioni per il mancato rispetto del patto in sede di esercizio finanziario per l’anno 2014 (ovvero, l’anno successivo a quello in cui è stato accertato il mancato rispetto del patto per l’anno 2010)». E inoltre «si riserva ogni verifica sull’osservanza delle predette indicazioni nell’ambito delle procedure ordinarie di controllo che verranno eseguite sul bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013 e sul rendiconto per l’esercizio finanziario 2012».
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