Il De Filippi chiude l’albergo e punta sui congressi
I 15 dipendenti in cassa integrazione. Ristrutturare la camere costa troppo. Speranze per il futuro
Il De Filippi cambia pelle: resterà la parte convegni e ristorante, e anzi verrà incentivata, ma chiuderà il servizio di albergo, e le camere non potranno più essere affittate per soggiorni in città. E’ la decisione presa dal consiglio di amministrazione, comunicata a inizio luglio ai dipendenti, e ratificata da una accordo sindacale la settimana scorsa. I 15 lavoratori saranno collocati in cassa integrazione, ma l’accordo firmato da Cisl e Cgil prevede che i lavoratori possano essere reimpiegati nelle nuove attività della struttura. In sostanza, fino a nuovo ordine, lavoreranno a chiamata. Secondo quanto risulta ai sindacati, durante gli incontri con i lavoratori la motivazione della chiusura parziale è stata comunicata in questi termini: le camere dell’ex Convitto non erano più a norma e per restare sul mercato avevano bisogno di una ristrutturazione. Lo spazio è imponente per una struttura alberghiera, vi sono 98 stanze nell’albergo, e il costo sarebbe stato ingente e non giustificato dagli attuali flussi di mercati che riesce a garantire il De Filippi,. Dunque, la decisione economicamente più corretta secondo la proprietà. È stata quella di bloccare la parte alberghiera e concentrarsi sugli aspetti che meglio hanno reso in questi anni: oltre ovviamente alla scuola, i banchetti, i convegni o congressi, gli eventi in senso lato. I lavoratori ci sperano e anche per questo hanno accettato alla fine di sottoscrivere l’accordo. De Filippi è una struttura ancora molto conveniente sia come prezzi che come spazi, ha un parcheggio autonomo imponente ed è vicina al centro, dunque avrebbe delle carte da giocare per recuperare i posti di lavoro persi con questa decisione.
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