Cometa Ison: comincia lo spettacolo (tempo permettendo)
La cometa ISON aumenta di splendore: inizia lo spettacolo? Le indicazioni (e prime foto) dall'osservatorio astronomico Schiaparelli a cura degli esperti del centro
Dopo la giornata molto ventosa di lunedì 11 novembre, con 118 km/h di picco in Osservatorio, i successivi due giorni sono stati eccezionali come trasparenza, e nella mattinata di mercoledì 13 novembre siamo riusciti a riprendere la cometa ISON, bassa nel crepuscolo prima dell’alba, che evidenziava una delicata coda di ioni lunga oltre un grado (due volte l’apparente diametro della Luna in cielo). Il giorno successivo alle nostre riprese veniva riportato da osservatori sparsi per il mondo un suo outburst (un repentino aumento di luminosità) di circa due magnitudini, passando così dall’ottava alla sesta magnitudine. Da luoghi molto limpidi e scuri è dunque possibile intravvederla ad occhio nudo. Viste le pessime previsioni meteo eravamo abbastanza certi di non essere in grado di fotografarla ancora, ma ci sbagliavamo.
La mattina del 16 novembre, dopo una nottata coperta con addirittura un pò di pioggia in serata, si è incredibilmente rasserenato alle 5.00, permettendoci di effettuare una nuova ripresa della ISON, una somma di 20 pose da 1 minuto ciascuna realizzate tra le 5.40 e le 6.10 locali con un rifrattore Pentax da 75mm di diametro (focale 500mm) e camera CCD SBIG ST8-SME presso l’Osservatorio del Campo dei Fiori.
E’ ben visibile la coda di ioni molto strutturata, lunga almeno 1,5 gradi, tre volte il diametro apparente della Luna (dato che la coda esce dal campo inquadrato, sarà indubbiamente molto più lunga). Quando è stata scattata la foto la cometa aveva un’altezza media di 16-17 gradi in direzione est-sud-est, con il Sole 14-15 gradi sotto l’orizzonte, dunque si era già in fase crepuscolare. La cometa, nella costellazione della Vergine poco distante dalla stella Spica, aveva una magnitudine pari a circa 5.5, in costante aumento man mano che si avvicina al Sole.
Non è ancora chiaro se l’outburst sia dovuto ad un "normale" aumento di attività oppure ad un evento più "distruttivo", che possa aver frammentato il nucleo in più parti. In quest’ultimo caso, il rischio è che la cometa si possa sciogliere a causa del passaggio ravvicinato al Sole. Saranno necessarie fotografie ad alta risoluzione del nucleo, in special modo dal telescopio spaziale Hubble.
A noi non resta che sperare che la cometa dia spettacolo dopo il passaggio al perielio, che avverrà il 28 novembre, e che ovviamente il meteo sia clemente: abbiamo infatti in programma osservazioni pubbliche della cometa a partire dal 6-7 dicembre.
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