Frates chiede scusa ai tifosi
Brutta partita della Cimberio che perde male contro Brindisi, squadra sempre più capolista e con grande personalità. «Le motivazioni tecniche sono in secondo piano rispetto alla voglia di mostrare la nostra faccia migliore»
«Chiedo scusa ai tifosi per la prova offerta dalla squadra. Stasera abbiamo fatto una gara di basso livello dal punto di vista della partecipazione e del coraggio questa non è la nostra faccia». Fabrizio Frates è forse il più amareggiato per una sconfitta che ha mostrato il volto di una squadra in grande difficoltà, fisica e psicologica. «Ci sono dei problemi fisici grossi: Coleman stamattina non riusciva nemmeno a tirare – spiega Frates -. Sapevamo che loro sono atletici e dinamici, ma non pensavamo di soffrire così tanto. Sono stati trecento volte più energici di noi, abbiamo avuto un sussulto nel secondo tempo abbiamo sbagliato tiri aperti che potevano cambiare l’inerzia della partita, però quando si soffre così dal primo minuto poi ricucire una partita è difficilissimo».
La Cimberio vista contro Brindisi sembra demotivata, scarica. «Credo che le motivazioni tecniche siano in secondo piano rispetto alla voglia di mostrare la nostra faccia migliore specialmente in casa nostra – continua Frates – e purtroppo stasera c’era una squadra che non aveva voglia di reagire alle difficoltà. Loro hanno fatto 5 su 5 da tre punti nel primo tempo. All’intervallo ho chiesto a tutti un esame di coscienza e una reazione forte. In questo momento i problemi sono tanti, la comunicazione fino a una settimana fa era bella e fluente, da una settimana non lo è più».
Brindisi ha meritato e Piero Buchi sottolinea la prova corale della sua squadra. «Una gara come questa giocata in trasferta e con cinque giocatori in doppia cifra, vuol dire che abbiamo fatto bene tutto quello che avevamo provato in settimana – ha detto il coach dell’Enel Brindisi -. Una buona partita difensiva, dove abbiamo dimostrato di avere la freddezza giusta, in particolare nel secondo tempo sul + 12 , quando Varese stava rompendo l’inerzia della gara. Questo è un campo difficile e quindi ho chiesto ai ragazzi un po’ di personalità perché il gruppo è molto buono e vincere ti dà consapevolezza e fiducia. Abbiamo commesso solo qualche ingenuità verso la fine. Ci sta perché in questi ragazzi c’è un po’ di genio e un po’ di sregolatezza»
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