Imu prima casa: il comune decide per l’aumento
L’aliquota sulla prima casa lievita dallo 0.45% allo 0.58% per coprire il fondo statale di solidarietà, anche se il conto lo pagherà lo Stato. Le opposizioni parlano di “azzardo sulla pelle dei varesini”
I soldi per ripianare il Fondo statale di solidarietà, Varese li troverà aumentando l’Imu sulla prima casa dallo 0,45% allo 0.58%. Una decisione che solo tecnicamente non influirà sul portafogli dei contribuenti perché dovrebbe essere lo Stato ad aprire il borsellino, così da permettere a Palazzo Estense di andare in pari.
La decisione di innalzare la tassazione sulla prima casa verrà presa domani sera, giovedì, dal voto in commissione bilancio, che verrà successivamente votata dal consiglio comunale.
Ma perché questo aumento, che si traduce – se tutto va per il verso giusto – in una partita di giro fra l’amministrazione comunale e quella di Roma?
Tutta colpa del Fondo di
solidarietà comunale: un meccanismo di riparto delle finanze pubbliche tra Stato ed Enti locali, mediante l’istituzione di un fondo (di solidarietà appunto) comunale alimentato da una quota dell’imposta municipale di spettanza dei comuni.
L’amministrazione dello Stato ha chiesto a Varese quasi 3 milioni in più che il comune dovrà trovare: per coprire questa cifra si è deciso di lavorare sulla tassazione della casa. Il problema principale sta nel fatto che la seconda rata dell’Imu è stata abolita dal Governo: questi soldi, quindi, frutto dell’aumento dell’aliquota, li metterà lo Stato perché spetta al Governo centrale coprire il mancato introito dell’imposta.
La questione non è piaciuta alle opposizioni. Per il Pd, secondo le parole del consigliere comunale e membro della commissione bilancio Luca Conte «siamo e siamo sempre stati fermamente contrari ad ogni innalzamento delle aliquote sulla prima casa e, quindi, anche a quanto ci viene proposto. Tale intervento, salvo l’auspicato ma non certo intervento del Governo sulla seconda rata IMU in discussione in questi giorni, peserà sulle tasche dei varesini per quasi 3 milioni di Euro. Innalzare l’aliquota onde sperare che il Governo abolisca la seconda rata appare come un azzardo con i soldi dei varesini. Rischia inoltre di essere inefficace qualora tutti i comuni facessero lo stesso. A fronte dei tagli statali al Fondo di solidarietà la risposta, facile e ben poco coraggiosa, di questa amministrazione è quindi solo quella di aggrapparsi alla leva fiscale?».
Sul punto in discussione in commissione bilancio domani è intervenuto anche il rappresentante di Movimento Libero; in una nota Alessio Nicoletti ha spiegato che: «Il Governo si e’ impegnato a restituire ai Comuni il mancato gettito dell’Imu prima casa. E’ questa la vera ragione per cui Fontana ha deciso di portare in Consiglio Comunale il provvedimento con il quale si intende alzare l’aliquota Imu prima casa dal 0,45 al 0,58. Una “furbata”, lasciatemi passare il termine, che potrebbe garantire all’ente una maggior entrata di quasi tre milioni di euro, ossia la cifra esatta che serve al Comune di Varese per chiudere il bilancio, senza gravare realmente sui varesini perché a pagare dovrebbe essere lo Stato. Una “furbata” che diversi Comuni Italiani, non solo Varese, stanno portando avanti».
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