La cometa Ison e il suo passaggio vicino al sole
Il Gat racconta l'avventura della cometa che nella notte si è avvicinata al sole rischiando di sparire, invece una porzione molto debole sopravvive ed è ancora visibile
E’ stata una notte indimenticabile ed emozionate, conclusasi con un finale a sensazione, assolutamente imprevedibile a priori. E’ stata una notte indimenticabile ed emozionate, conclusasi con un finale a sensazione, assolutamente imprevedibile a priori. E’ stata la drammatica notte della cometa ISON che alle 19,45 (ora italiana) di ieri 28 Novembre, è transitata al perielio, sfiorando da soli 1,2 milioni di km dalla superficie infuocata del Sole.
Pur muovendosi ad oltre 500 km/s il suo nucleo di ghiaccio, polvere e carbonio ha subito un riscaldamento di quasi 3000 °C. Questo fatto, unitamente alla fortissima (ed inspiegabile !) diminuzione dell’emissione di acqua e cianogeno dal nucleo, riscontrata tre giorni prima dal radiotelescopio IRAM di Cerro Velata, in Spagna, aveva creato un notevole pessimismo sulle sorti della cometa. Nei giorni precedenti la cometa era osservabile SOLO di mattina all’alba, un’ ora prima del sorgere del Sole. Ma durante il passaggio al perielio, essendo quasi a ‘contatto’ col Sole, la ISON era assolutamente inosservabile da terra (sia di mattina che, a maggior ragione, di sera). Fortunatamente, in epoca spaziale, il Sole è direttamente osservabile da tutta una serie di satelliti in orbita, in particolare dalla sonda europea SOHO, che osserva di continuo i dintorni del Sole, nascondendone il disco con due coronografi , uno a campo maggiore ( C3) ed uno a campo minore (C2). E’ stato bellissimo per gli astrofili tradatesi del GAT, per quelli saronnesi del Gruppo A&G, Bernasconi, per moltissimi altri dentro e fuori la Lombardia seguire l’evolversi delle immagini di SOHO e commentarle reciprocamente in tempo reale. La luminosità della ISON, entrata nel grande campo del coronografo C3 alle 2,41 (ora italiana) del 27 Novembre la è progressivamente aumentata con la diminuzione della distanza dal Sole, fino a raggiungere una magnitudine di -4 (come Venere in queste notti !).
Alle 22,37 del 27 Novembre il nostro Lorenzo Comolli è anche riuscito a fare, su un’ immagine C3 di SOHO, una importante osservazione scientifica: quella della presenza, dietro la cometa, di tre code, una di gas esattamente contro-Sole, una di polvere lungo l’orbita ed una di Sodio leggermente più all’esterno (una osservazione coerente con la scoperta della banda del doppietto del Sodio a 0, 59 micron, effettuata il 16 Novembre dal telescopio da 3,5 metri di Apache Point). Poi, a partire dalle h 13 del 28 Novembre, quando la ISON è entrata nel campo ristretto del coronografo C2 di SOHO , è iniziata la grande attesa, culminata alle 18,36 con una osservazione abbastanza … raccapricciante: il nucleo della cometa sembrava essersi completamente DISSOLTO, quando mancava poco più di un ‘ora al perielio. La cometa, insomma, sembrava essersi completamente disintegrata, ed era opinione generale che nulla sarebbe riemerso dietro il Sole dopo il perielio.
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Invece, mezz’ora dopo il perielio tutto il mondo ha potuto assistere al più incredibile dei colpi di scena: una porzione molto debole della cometa era in qualche modo sopravvissuta e si apprestava ad allontanarsi nuovamente dal Sole ! Con un ulteriore sorpresa nella mattinata di oggi (29 Novembre) quando il ‘fantasma’ cometario della sera prima aveva aumentato la sua luminosità (pur allontanandosi dal Sole!). fino a ri-trasformarsi, per una ventina di ore, in una nuova cometa vera e propria. Poi, è iniziato un lento spegnimento che ha lasciato nello spazio solo un alone di polvere. Forse sarà possibile fare qualche osservazione nelle prossime mattine. Non sarà lo spettacolo grandioso che la ISON avrebbe offerto se fosse rimasta intatta, ma sarà comunque una osservazione importante.
Basterà aspettare la metà della prossima settimana, sperare in mattinate limpide e ventose e guardare con un binocolo verso l’orizzonte Est un’ora prima che sorga il Sole: se quanto resta della cometa risulterà visibile, sarà possibile immortalarla anche con una macchina digitale con obiettivo da 50 mm ed una posa fissa di qualche secondo a sensibilità di 800-1600 ASA. Anche perché ogni giorno che passerà, la ex-cometa sarà più alta sull’ orizzonte, quindi più facile da cogliere. Ma il brutale trattamento solare potrebbe riservarci una sorpresa non da poco, per la notte del 14-15 Gennaio 2014: quella notte la Terra attraverserà l’orbita della cometa che, essendo verosimilmente intasata di detriti, potrebbe dar luogo ad una spettacolare pioggia di meteore.
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